Saper ascoltare e non giudicare, il segreto per comprendere gli altri.

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“Viviamo in una società perennemente impegnata a imporre il proprio punto di vista. Abbiamo dimenticato come si ascolta. Ad ascoltare in maniera attiva ad aprirci a prospettive e idee diverse dalle nostre. Ecco perché organizzare corsi destinati a insegnanti ed educatori, come abbiamo fatto, sulla comunicazione efficace è importantissimo”.

Commenta così Caterina Simei il primo dei 5 incontri inseriti all’interno della seconda edizione del percorso formativo “Formarci per non fermarsi”. L’evento è promosso dalla coop sociale la Lanterna di Diogene, ente capofila del progetto multiregionale “L’Atelier Koinè”, finanziato da ‘Impresa Sociale Con I Bambini Onlus’ nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.

“L’ascolto attivo – spiega il dottor Luca Natalizio, psicoterapeuta e responsabile del primo incontro – è fondamentale per restituire a chi abbiamo di fronte la sensazione di essere ascoltata e non sentita o, peggio, giudicata. E lo è anche nel contesto scolastico e nel rapporto con gli studenti e con i loro genitori. Tutti noi comunichiamo ma non ci soffermiamo mai sulle modalità con le quali lo facciamo. Prendere invece consapevolezza di come funziona, di come noi comunichiamo e di come ci relazioniamo con gli altri è essenziale. Consigli? Mentre sta parlando una persona dobbiamo rimanere in silenzio, guardarla negli occhi, essere concentrati su ciò che sta dicendo e non su quello che noi abbiamo da dire. Dobbiamo in qualche maniera evitare interpretazioni, giudizi, dare soluzioni che non sono richieste. Anche nel rapporto con gli studenti e i genitori, pur rimanendo ognuno con i propri ruoli. Ascoltare non significa trasformarsi in un amico, ma far sentire all’altro la propria vicinanza. L’ascolto attivo è una modalità di comunicazione che può essere sfruttata in qualunque campo: lavoro, amicizia, famiglia”.

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