In una scuola aperta al dialogo il valore aggiunto dello sportello d’ascolto

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Le scuole stanno chiudendo per la meritata pausa estiva degli studenti, del corpo docente e del personale scolastico. Una pausa che è anche un’opportunità per fare un bilancio sulle attività svolte, aprirsi a nuove idee e progettualità da realizzare nei prossimi mesi. La scuola ovviamente non significa solo didattica: è centrale la dimensione psicologica, l’ascolto e il dialogo tra i vari attori per una loro collaborazione costruttiva, per la crescita armoniosa e rispettosa dei ragazzi, ma non solo…

Da Trapani (Sicilia) arriva una testimonianza molto interessante e stimolante dalle psicologhe Stefania Tripi e Giovanna Bonventre, che hanno seguito lo sportello “Ascoltarsi” dell’Atelier Koiné, presso l’Istituto Comprensivo Statale Eugenio Pertini.

Una scuola aperta al dialogo può essere davvero un punto di riferimento importante per tutti; infatti l’attività svolta attraverso lo sportello d’ascolto consente una crescita di tutti i soggetti coinvolti – studenti, insegnanti, genitori – in un clima accogliente, cooperativo e costruttivo”, scrivono le dottoresse Tripi e Bonventre.

Nello specifico, lo sportello d’ascolto è stato uno strumento con cui fare prevenzione rispetto alle situazioni di disagio e sofferenze, quali disturbi psicosomatici, alimentari, ansia, fobie e fenomeni di bullismo.

Gli studenti hanno potuto apprendere modalità di funzionamento più vantaggiose per il proprio benessere. La riflessione con l’esperto può aiutare i ragazzi ad accettare e gestire le rapide trasformazioni (cambiamenti del corpo, nuove richieste della società, bisogno di autonomia), la confusione, le fragilità, i dubbi riguardo allo studio, agli amici, alla famiglia, all’amore e a tutte quelle tematiche tipiche dell’età. Grazie al confronto con le psicologhe i ragazzi hanno ricevuto strumenti utili a comunicare e condividere i propri disagi emotivi che spesso nel mondo dei pari non trovano spazi di ascolto reali e strumenti di aiuto adeguati.

Dal canto loro, i genitori hanno potuto confrontarsi e trovare possibili soluzioni per gestire meglio i cambiamenti legati alla crescita dei loro figli. Sentirsi ascoltati e supportati nell’esercizio di una genitorialità piena e consapevole significa potenziare le proprie competenze emotive e relazionali.

Gli insegnanti, infine, hanno avuto a disposizione uno spazio dove esprimere i propri malesseri o le proprie difficoltà in relazione ad uno studente in particolare o al clima della classe.

Allo sportello si sono svolte attività di prevenzione, informazione, sostegno e consulenza. I colloqui non hanno fini terapeutici ma di counseling, in quanto l’obiettivo è aiutare tutti ad individuare le proprie aree problematiche e le possibili soluzioni.

Un ascolto attento, profondo e privo di giudizio riesce a far sentire la persona accolta, compresa, desiderosa di scoprire e riconoscere le proprie ed altrui potenzialità e risorse”, concludono le dottoresse Tripi e Bonventre.

L’Atelier Koinè è un progetto presentato dalla Cooperativa sociale la Lanterna di Diogene, con sede a Mentana, selezionato da Impresa Sociale CON I BAMBINI, nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.

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