Il Beowulf e ragazzi magici dell’IC Città dei Bambini

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 Dopo questi ultimi anni difficili, i genitori hanno molte cose a cui pensare.

Ma molti pensieri li hanno anche i loro figli che ogni giorno incontriamo con il nostro lavoro educativo e troppo spesso mancano occasioni dove la loro capacità di espressione, spesso appesantita o deviata, possa trovare spazio.

È da questa riflessione che parte l’idea del laboratorio “Esseri Magici”, un progetto realizzato da l’Atelier Koinè in collaborazione con l’IC Città dei Bambini di Mentana.

“Il percorso laboratoriale Esseri Magici”, ha commentato Caterina Simei, presidente della Lanterna di Diogene, ente capofila del progetto l’Atelier Koinè, promosso e finanziato dall’ Impresa Sociale Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile “ha proprio questo come obiettivo principale: offrire ai ragazzi occasioni espressive per tirar fuori ciò che hanno dentro. È un viaggio nel mondo delle storie e dei loro elementi più particolari spesso dotati di magia”.

“Ma attraverso un lavoro di gruppo, il messaggio che si è voluto comunicare ai 33 studenti coinvolti è stato: siete voi i veri Esseri Magici! E grazie alla vostra creatività potete esprimervi con il racconto delle storie e la creazione di oggetti che vi possano aiutare a raccontarle”.

Raccontare storie, le nostre storie, aiuta a sostenere la quotidianità spesso invasa da messaggi ed immagini deleteri per la salute mentale ed interiore.

Gli adolescenti, in particolar modo rispetto agli adulti, sono quelli senza dubbio più soggetti a questa invasione del rapporto con se stessi e con il mondo.

I 33 studenti e studentesse delle classi prime della Secondaria di Secondo Grado dell’istituto comprensivo Città dei Bambini di Mentana che hanno accettato di mettersi alla prova, hanno dimostrato fin da subito grande interesse.

Ogni venerdì Simone Saccucci, con il sostegno della professoressa Lorena Battistoni dell’I.C Città dei Bambini, si è incontrato con i ragazzi e le ragazze partecipanti raccontando loro innanzitutto una storia appartenente al folclore dei popoli del mondo: il Beowulf.

È lo stesso Saccucci che ci aiuta ad approfondire il tragitto fatto insieme ai ragazzi: “Il Beowulf è un’antica narrazione epica che ha accompagnato tutto il percorso di Esseri Magici. In questa narrazione sono stati cercati gli oggetti utili al racconto e con gli studenti gli stessi oggetti sono stati poi realizzati a partire da un progetto stilato da loro individualmente.

Parallelamente a tale attività manuale si è lavorato sulla sostanza della narrazione orale: come è fatta una storia? Come la si racconta e la si ascolta? – e a gruppi sono state inventate storie in modo completamente autonomo spesso arricchendo con disegni”.

La giornata finale del percorso è stata un momento per stare insieme dove ogni studente o studentessa, scelti dal singolo gruppo di appartenenza, ha potuto raccontare oralmente la storia creata.

“Come se avessimo acceso un fuoco ad ogni incontro e ci fossimo messi in circolo come gli antichi esseri umani”, ha proseguito Simone Saccucci “abbiamo aperto noi stessi e ci siamo fatti guidare dall’Oralità: uno splendido strumento per i ragazzi e le ragazze.

Un mezzo per capire noi stessi, gestire la nostra timidezza, renderci conto dei nostri limiti caratteriali e linguistici, oltre che per imparare, soprattutto, ad ascoltare senza giudicare”.

Simone Saccucci

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