NON SAPEVO DI ESSERE UN CYBERBULLO

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Terminato con successo il percorso educativo sui social promosso dal progetto l’Atelier Koine nel Liceo Pitagora di Crotone. Sarà ripetuto anche il prossimo anno

“In una società iperconnessa, in cui immagini e video scorrono a ripetizione e la quotidianità è ormai ‘on-line’ è assolutamente necessario insegnare ai giovani a utilizzare i social al meglio, mettendoli al corrente che oggi, un loro comportamento sbagliato, può avere un effetto ripetizione con conseguenze inimmaginabili”.

Fabio Riganello, presidente dell’associazione A.Maslow, partner del progetto l’Atelier Koine, sintetizza in maniera chiara uno degli obiettivi dell’hub ‘Attiva-Mente’ che ha coinvolto 50 ragazzi delle classi III, IV e V, del Liceo Classico “Pitagora” di Crotone. Incontri, con la collaborazione della ‘Soc.Coop. Agorà Kroton’, che saranno ripetuti anche durante il prossimo anno scolastico.

“La cosa che ci ha colpito molto – spiegano Andrea Prestinice e Debora Basile esperti Hub dell’associazione A.Maslow – è che spesso i ragazzi non si rendono conto di quanto un commento postato sotto una foto o un video possa avere un effetto domino. Candidamente qualcuno ci ha confidato di non aver intuito subito quanto potesse essere stato offensivo o di come potesse essere recepita una frase anche scherzosa. Ecco perché è importante sensibilizzare i giovani su tematiche molto rilevanti oggi con l’uso dei social, come il cyberbullismo o il bodyshaming. Tematiche molto attinenti all’educazione civica che potrebbero diventare materia di studio”.

“Il laboratorio – sottolineano Andrea Prestinice e Debora Basile – è nato principalmente per promuovere la cultura della legalità, della conoscenza e la difesa dei diritti di ogni cittadino. Volevamo dare l’opportunità ai ragazzi di guardare con occhio critico ciò che oggi li circonda, approfondendo temi e argomenti con la pluralità delle idee. Tutto questo per rafforzare i valori dell’inclusione sociale, dell’integrazione culturale, della responsabilità individuale di fronte alla collettività, del consumo critico e consapevole, della risoluzione pacifica dei conflitti rendendoli consapevoli della rilevanza dei propri comportamenti individuali nella società. Gli incontri ci hanno dato molte soddisfazioni. I ragazzi hanno mostrato maturità e capacità di andare a fondo. Per questo è importante che il lavoro venga ampliato e diventi un percorso tracciato anche per gli studenti di domani”.

 

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