Racconta Koiné 2021 … L’evento di premiazione

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“Racconta Koinè” è arrivato alla terza edizione. Il concorso letterario nato all’ interno del progetto “L’ Atelier Koinè” quest’ anno ha avuto come tema “Distanza liquida” e anche quest’ anno ha visto la partecipazione di molti studenti degli Istituti Comprensivi e delle scuole superiori partner di progetto del progetto. A animare l’incontro conclusivo con la premiazione dei vincitori del concorso letterario è stato l’educatore e story teller Simone Saccucci, che ha cercato di coinvolgere i ragazzi in fibrillante attesa del responso del concorso. Come ogni anno i racconti vincitori sono stati giudicati dall’ associazione di “Librinfestival”, una realtà oramai consolidata nell’ambito della valorizzazione della piccola editoria e dalle loro organizzatrici Silvia Di Tosti e Giusy Radicchio. Ospiti della serata la scrittrice Asia Vaudo e l’artista Roberto Pavoni che sono in uscita con il libro di racconti “”Storie di vecchi e di pane” un piccolo gioiello in edizione limitata scritto dalla Vaudo e illustrato da Pavoni. Quest’ anno “Racconta Koinè” ha voluto porre l’attenzione sulla scrittura “illustrata” proprio per far conoscere ai ragazzi una modalità di conciliare due forme artistiche in una sincronia che in alcune occasioni può risultare perfetta. Pubblichiamo vincitori e motivazioni:

Prima classificata
“Occhi”
di Asia Lupo, classe III A, I.C. “Luigi Pirandello”, Santa Lucia di Fonte Nuova
Si premia la scelta di utilizzare l’occhio, lo strumento visivo nel suo rappresentare lo sguardo stupito, la modalità sensoriale con cui l’adolescente si rapporta con il disagio di un cambiamento inaspettato di una quotidianità stravolta.
Le stesse parole assumono una nuova valenza, ma nella stessa area di significato che rimanda al freddo e al buio. Su tutte prevale il “Virus” associato alla parola allarme, per cui occorre fare massima attenzione.
Il racconto procede di pari passo con il trascorrer della giornata scolastica, risolto in una struttura fatta di cambi d’ora e di alternarsi dei professori, delle azioni quotidiane dei compagni, ognuno rappresentato con il nome e l’azione che lo distingue. Su ogni paura prevale il timore di ogni studente, quello dell’interrogazione che si esplicita nello scambio di sguardi fra allievo e professore e sono gli occhi a raccontare. Lo sguardo, quello che scorgiamo dietro una mascherina, che a volte ci protegge, altre volte ci limita, ma che resta il baluardo di salvezza, insieme al gesto, dalla distanza, e dalla solitudine.

Seconda classificata
“Racconto senza titolo”
di Ilenia Rizzuto I F Liceo Classico Pitagora Crotone
Si premia la capacità di utilizzare la “selva oscura” dantesca come metafora dello scenario attuale con il quale gli adolescenti si sono ritrovati a fare i conti all’improvviso, costretti, senza ancora averne gli strumenti, a modificare le modalità di relazione con se stessi e con gli altri.
“Mi ritrovo in una selva oscura” è l’incipit utilizzato dall’autrice: buio, silenzio e solitudine sono diventate paure reali e tangibili nel vissuto quotidiano. Attraverso un procedere coerente, cauto e riflessivo, all’interno di una struttura ben organizzata, la protagonista del racconto riesce a rappresentare il buio interiore, l’oscurità della selva, percepita in primo grado come immobilità, contrapposta alla distanza dell’esterno irraggiungibile.
Per cambiare le dinamiche interiori e attingere al coraggio latente la famiglia sarà il punto fermo da cui partire e a fare da guida per sciogliere il nodo della paura e raggiungere la luce e la consapevolezza del proprio io.

 

III classificata
“Caro diario”
di Elisa Pirina, classe III A, I.C. Campanari
Si premia la lucidità nel raccontare il progressivo disagio attraverso la forma diaristica e l’utilizzo di una scansione dei giorni e dei soli fatti, quelli più salienti, senza retorica o approccio moralistico rispetto al tema delle dinamiche di relazione e all’avvento della Pandemia.
Sarà infine la rabbia a esplodere, con l’uso di una parola semplice, diretta, accorata, la sola modalità di comunicare con gli altri che la narratrice riesce a trasmettere per metter in risalto la sofferenza delle nuove modalità comportamentali e di un cambiamento così drastico.
Non c’è la luce a chiudere il diario, nessun lieto fine, né scioglimento, solo un punto di domanda rivolta a chi dovrebbe saper dare quella risposta che rassicura: Chiedo troppo?

Mentre è stata assegnata una menzione speciale a un racconto, che in modo assolutamente casuale, è stato integrato con un disegno, fatto sempre dalla ragazza che ha scritto il racconto quasi ad anticipare la volontà della manifestazione di integrare parole e immagini.

Menzione speciale
“Distanza liquida”
di Valentina Vallies, Istituto Giovanni XXIII II A Crotone
Premiamo la completezza dell’elaborato in ogni sua parte, a partire dal titolo, dall’uso della forma saggistica attraverso l’inserimento di citazioni in perfetta aderenza al tema, per terminare con l’originalità del disegno, che determina il valore aggiunto al componimento. Significativo nella sua drammaticità, in cui, con indiscusso talento, l’autrice trasmette quell’emozione che la forma saggistica ha anticipato. L’espressività dell’immagine rende viva e tangibile la sofferenza degli occhi, specchio di un’anima devastata che si sforza di continuare a vivere.

Ospite della serata anche l’ assessore alla cultura del comune di Monterotondo, Marianna Valenti, che ha elogiato il lavoro dei ragazzi, invitandoli a continuare a scrivere!!!

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