TEATRO SOCIALE ALL’I.C BUOZZI MONTEROTONDO IL SUCCESSO DEI RAGAZZI IN SCENA

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Grande successo sul palco in “Caro diario ti scrivo…perché ho paura” per gli studenti dell’I.C Bruno Buozzi di Monterotondo, andati in scena a conclusione del progetto di #TEATROSOCIALE nell’ambito dell’Atelier Koiné. Le attività svolte durante l’anno scolastico 2022/2023 sono state promosse e organizzate dalla Cooperativa Sociale Lanterna Di Diogene, soggetto capofila del progetto “L’Atelier Koiné”, selezionato da Impresa Sociale CON I BAMBINI nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

L’esibizione si è svolta il 4 giugno, nella sala teatrale della Parrocchia Gesù Operaio di Monterotondo gremita e in attesa impaziente dei piccoli grandi attori. Un’apertura di spettacolo davvero forte e significativa: sul palco, seduti sul proscenio, 19 ragazzi in maglia blu hanno guardato il pubblico in perfetto silenzio. “Fuori la giornata è piovosa, ma nella sala splendeva il sole. I ragazzi e le ragazze sono pronti e in fermento per debuttare alle 18.30 con il loro spettacolo ‘Caro diario ti scrivo…perché ho paura’”, ha raccontato Elisa Faggioni, alla direzione del laboratorio di Teatro educativo/sociale per le nuove generazioni.

Dopo la presentazione di rito, ecco che i ragazzi si alzano ed accompagnati dal musica si muovono sul palco come ombre. Dal linguaggio mimico si capiscono le emozioni che accompagnano il movimento: la solitudine, l’incertezza e il senso di smarrimento.

Un narratore, con poche e semplici parole, ci introduce all’interno della storia. Narra delle tante e complesse paure presenti in ognuno di noi, con le quali cerchiamo di combattere ogni giorno anche se spesso non le diamo a vedere. E’ così che a poco a poco sulla scena prendono vita alcune situazioni come la paura dell’abbandono, del giudizio, del futuro o dell’esclusione. Sono brevi scene che i ragazzi hanno ideato e costruito lungo il percorso di Teatro Sociale e che rappresentano, anche se dietro il filtro dell’azione scenica, la loro esperienza di vita.

A circa metà spettacolo, il narratore continua il suo diario dicendo che “le paure possono essere affrontate con più coraggio se non si è da soli”. A questo punto sul palco si ripropongono le situazioni viste in precedenza ma realizzate con un finale diverso: non più soli a vivere il proprio mondo, ma insieme e con l’aiuto dell’altro.

A fine esibizione il pubblico, fino a quel momento attento e silenzioso, si è lasciato andare ad un caldo applauso, distendendo e rallegrando l’intensa giornata”, ha concluso Elisa.

Missione compiuta per la direttrice del laboratorio e per tutti i suoi studenti che durante le attività sono stati messi nella condizione di “fare finta di essere” per dare loro la possibilità di sperimentare, anche emotivamente, situazioni diverse e inconsuete nelle quali non sono abituati ad agire, stimolando così in loro alcune competenze trasversali spendibili poi nella vita, come: l’empatia, l’ascolto attivo, il problem solving, l’intelligenza creativa e lo spirito collaborativo.

Di tutti questi mesi di laboratorio i ragazzi sono usciti con una preparazione specifica, portandoli a padroneggiare gli aspetti principali del linguaggio artistico teatrale. Hanno lavorato, in particolare, su linguaggio – voce – ritmo; orientamento spaziale; memoria; percezione sensoriale; gestione del corpo e creatività. Principalmente hanno svolto attività di warming up per favorire la creatività, l’immaginazione e la concentrazione; giochi di animazione teatrale; esercitazioni per favorire la comunicazione, la socializzazione e l’empatia; role playing; simulazione simbolica; drammatizzazione e studio dei casi; cooling offin cui si analizza, commenta e discute ciò che è avvenuto; feedback e analisi di gruppo.

 

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