Ripensare ‘L’Atelier Koinè’ attraverso gli incontri di “Board of director”: nuove sfide e prospettive

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Il progetto “L’Atelier Koinè” in questi ultimi mesi ha dovuto far fronte alle difficoltà che tutti immaginiamo rispetto alle attività in essere presenti nelle scuole e affrontare una vera e propria riformulazione del piano di lavoro: nell’immediato ma soprattutto in prospettiva.

Negli incontri di “Board of director” – ossia la parte del progetto che è spazio di incontro e progettazione condivisa, confronto e scambio di idee utilizzato per connettere le tre regioni in una logica di circolarità, riflessione teorica e metodologica – il gruppo di lavoro di Lazio, Sicilia e Calabria, si sta incontrando per costruire una strada condivisa che possa tenere presente delle criticità intervenute con il Covid-19.

Nell’ultimo incontro si è tastato con mano, attraverso un confronto lucido rispetto alle posizioni che sono intervenute nei vari territori, di come ad oggi permanga un senso, neanche troppo isolato, di “paura”: paura di agire, muoversi, di collocarsi in alcuni spazi e con una serie di regole e restrizioni tali da rendere a volte poco propositivo qualsiasi intervento si possa pensare di fare su un determinato luogo.

Già nel 2016, (molto prima degli eventi odierni) il grande sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman parlava della paura come uno dei sentimenti fondamentali del nostro vivere odierno. Per Bauman si tratta di uno stato d’animo piuttosto difficile da afferrare e da combattere, una sorta di nemico invisibile che al contempo riesce a trovarci e a scalfire il nostro essere anche nei momenti più insignificanti della vita quotidiana.

Esso intacca quasi ogni strato della convivenza. Se già in tempi di “vita liquida” (così come definita da Bauman) si è attanagliati da una paura insita nell’essere, in questi ultimi mesi questo corso pare si sia quasi calcificato, tanto da assumerlo come elemento basale su cui costruire processi; nel caso del progetto “L’ Atelier Koinè”, percorsi educativi e formativi che coinvolgano la comunità educante tutta.

Gli incontri di “Board of director” hanno e avranno (almeno lo auspichiamo) lo scopo di analizzare a seconda delle aree in cui si divide il progetto le nuove modalità per affrontarle, partendo proprio dal confronto sul piano di realtà, sul “qui e ora” che si sta vivendo nei vari territori, non solo, anche nei diversi Istituti scolastici e nelle differenti realtà comunali, che stanno reagendo al Covid-19 con modalità assolutamente diverse.

Insomma, partiamo da quello che c’è, da macerie o potenzialità che questo evento ha lasciato; sicuramente sono prospettive labili, incerte. Si cammina su un terreno sconnesso, in movimento e progettare quando il terreno è sconnesso è davvero una bella sfida.

Procederemo a una nuova mappatura dei territori dove prevedremo l’analisi e la descrizione delle caratteristiche odierne, in modo da riuscire a riuscire a prevedere le possibili variazioni in essere. Per poi ipotizzare interventi mirati alla situazione che andremo a verificare, tarando ciò che già è in essere in base alle esigenze, o anche riformulando nuovamente aree di progetto.

Nulla è costruito sulla pietra; tutto è costruito sulla sabbia, ma dobbiamo costruire come se la sabbia fosse pietra”.

Jeorge Luis Borges

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