Hub ‘Quinta e Senza’, all’IC “S. Pertini” di Fonte Nuova si sperimenta la vita attraverso il teatro

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Il laboratorio di teatro tenuto dalla professionista Veronica Boscarello nell’I.C. “S. Pertini” di Fonte Nuova, in provincia di Roma, poggia le basi su un vero e proprio percorso che porterà i ragazzi coinvolti (tra l’ altro moltissimi gli iscritti) ad una acquisizione di consapevolezza della propria persona.

Dopotutto il teatro fa proprio questo, lavora sull’essere umano nel profondo, racconta la sua storia attraverso la gestualità, che altro non è che un intimo canale di espressione dell’anima.

Veronica racconta del suo lavoro sul gruppo come un vero e proprio training teatrale nel quale, spiega: “Si susseguono esercizi di riscaldamento, giochi di ripetizione singoli e corali, giochi su ritmo, suono e movimento, una messa in atto di strumenti per far sì che i ragazzi possano prendere consapevolezza dello spazio personale e di quello del gruppo”. Tutti gli incontri utilizzano come strumento principe il gioco, ovviamente inteso come gioco strutturato con regole fisse e strumenti espressivi che permettono di vedere al teatro con una apparente leggerezza che in realtà altro non è che una forma per canalizzare i ragazzi verso regole e confini organizzati. Il fatto che il laboratorio, poi, si svolga all’ interno della scuola, seppure in uno spazio e in un orario diverso da quello abituale, fa sì che gli ambienti che i ragazzi frequentano solitamente come spazio didattico, assumano una funzione nuova, un luogo in cui si possa evadere, dove ci si possa esprimere attraverso il movimento e la voce.

Veronica racconta che già dai primi incontri, attraverso gli esercizi da lei proposti, i ragazzi hanno espresso una necessità di lavorare sulle proprie paure, un bisogno di aprirsi gli uni verso gli altri, superare i propri limiti, affrontare un pubblico, qualunque esso sia. “Quello che è emerso è una difficoltà di risolvere i problemi quotidiani, anche di ordine pratico, a questo punto il teatro assume una forma maieutica che abitua il ragazzo a stare su un palcoscenico che diviene metafora del palcoscenico della vita”. Da qui a trasferire alcune esperienze e conoscenze maturate in ambito teatrale per accrescere la nostra consapevolezza e intervenire sulle nostre modalità di interazione con noi stessi, gli altri e il mondo che ci circonda, il passo è breve.

Chi arriva dal teatro porta con sé una diversità che affonda le proprie radici nell’essenza stessa del teatro, nella sua natura più profonda. Nell’ esperienza di teatro proposta all’interno dell’Hub ‘Quinta e Senza’ del progetto “L’Atelier Koinè”, i ragazzi, ai quali si chiede di essere attori, si trasformano in un gruppo di persone nelle quali viene riattivato lo stimolo ad agire come protagonisti, su un palco apparentemente fittizio, come quello della scena, ma che simbolicamente è il palco in cui rappresentiamo quotidianamente la nostra vita.

“Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti”. (W. Shakespeare)

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