Fase ACCOGLIENZA in VENETO

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In fase di accoglienza, in una classe di ragazzi dai 16 ai 18 anni nel centro di formazione ENGIM Turazza a Treviso, con conflitti interni e con difficoltà relazionali con una parte dei docenti, si è lavorato molto sulla comunicazione non verbale.

L’utilizzo del linguaggio non verbale, quello del corpo, per esprimere emozioni, sentimenti e conflitti è stato possibile attraverso l’uso della maschera. La maschera permette al ragazzo di esprimersi sentendosi in questo modo protetto da un lato, e libero di mettersi in gioco dall’altro. Ogni maschera è stata personalizzata da ogni ragazzo e per questo è stata denominata “maschera identitaria”.
Ogni ragazzo ha espresso con il proprio corpo un’emozione, un sentimento o un valore e gli altri, spettatori, hanno cercato di interpretare ciò che la persona voleva dire.

L’attività ha entusiasmato i ragazzi e i professori presenti in classe: i ragazzi che erano stati ai margini fino a quel momento, intimiditi e intimoriti, si sono lasciati andare; i più esuberanti, loquaci e sempre al centro dell’attenzione hanno dimostrato di sapersi contenere.

Sono emerse tematiche molto interessanti sui vari ruoli esercitati da ogni persona (figlio, studente, amico) messi a confronto – in un’ottica pirandelliana – con le varie maschere che ogni persona mette nella quotidianità: bullo, leader, vittima.

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