Ritroviamo le parole. Poesia e oltre

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Il laboratorio di parole e poesia nell’ambito del progetto ItaliaEducante è stato svolto totalmente a distanza ed ha coinvolto più di 250 studenti dell’istituto Manzoni- Radice.
In questo tempo di profonda dispersione, confusione, distanziamento, in questo tempo che sta allontanando i ragazzi dalla naturale propensione alla condivisione fisica e non solo virtuale, abbiamo parlato loro di poesia, dell’importanza delle parole che ci governano, di meraviglia, di lutto e mancanze, soprattutto.
Tra novembre e dicembre il percorso si è svolto attraverso uno schermo, ma ha fatto emergere il bisogno degli alunni di condividere e descrivere la propria condizione, il proprio ardore, le proprie preoccupazioni, le proprie speranze.
I ragazzi hanno cercato di  trovare parole adeguate che potessero descrivere i propri stati d’animo, hanno chiamato per nome gli amori e i dolori, le sofferenze di questo tempo, hanno cercato di leggere sé stessi nei versi dei grandi poeti.
Hanno osservato fuori dalle proprie finestre ed hanno raccontato quel che vedevano e sentivano, hanno immaginato di essere “fili d’erba tremanti”, hanno pianto, hanno riso e hanno scritto molto. Ma il fulcro del laboratorio è stato quello di dedicare e consegnare fisicamente (lasciandola sotto la porta o spedendola) una lettera, oppure un bigliettino indirizzato ad una persona amata. Queste  lettere e questi bigliettini prima di essere consegnati sono stati letti  davanti ai propri compagni, a distanza certo, sulla piattaforma, fra le immagini di squarci di camerette e peluche, ma in uno spazio vicinissimo e pregno di segreti da svelare.
Molte delle lettere erano indirizzate ai propri genitori, agli amici, ai nonni, agli zii, moltissime erano, invece, dedicate a persone amate, ma morte, moltissime mancanze descritte, sussurrate e urlate chirurgicamente e con parole sapienti.
Ecco solo alcuni estratti dei tantissimi testi:

“Mi affaccio alla finestra, mi meravigliano le luci della città che splendono come lucciole in movimento nel buio, mi meraviglia la vastità del tramonto oscuro, con dei colori che vanno dal blu profondo fino al nero, mi meraviglia la luminosità della luna che illumina tutta la città come un sole oscuro”.

“Dalla finestra vedo che in città c’è tristezza nell’aria e nelle persone la tristezza e la nostalgia e il desiderio di ritornare alla normalità”.

Gli umori della giornata/Le sfaccettature delle 24h

“Verso sera dalla finestra si vedono delle luci meravigliose e le case, i balconi, i fili per stendere i panni, le nuvole, sembrano un percorso a ostacoli; Quando piove si formano molte pozze d’acqua e si vede il riflesso del cielo. Sembra che il mare fa da specchio. Se mi siedo sul letto, sotto la finestra, sembra di vedere un quadro che cambia tutta la giornata. Quando leggo molte volte mi siedo sul davanzale e immagino che la finestra sia la porta che si apre sul mondo dell’immaginazione e a volte invento un finale diverso per le storia. La sera si vedono le stelle luminose e sembra di essere sul prato con la testa rivolta verso il cielo nel quale le luci ballano; Spesso quando sta per arrivare il giorno di Natale, la sera prima mi affaccio alla finestra e sento l’odore della magia della festa”.

“Dietro la mia finestra vedo gli uccelli che si alzano in volo, il prato pieno di fiori colorati, i bambini tristi dietro le finestre che non posso scendere giù a giocare, il sole che sorge e tramonta dietro quel palazzo grigio che in quelli instanti sembra meraviglioso”.

“A volte mi fermo a pensare che non avrei mai potuto trovare una persona come te se avessi deciso di non andare quel giorno in quel lido. Sei arrivata per caso ma sei stata il caso più bello della mia vita. Non trovo parole per descrivere il nostro rapporto: la maggior parte delle volte che siamo insieme litighiamo ma non sappiamo stare separate. Nonostante la distanza ci sei sempre stata e non mi hai lasciata sola. La cosa che mi piace del nostro rapporto è che nonostante i nostri caratteri. Completamente opposti riusciamo sempre a fare pace. Grazie per avermi fatto capire il significato della parola amicizia. Ti voglio bene e mi manchi tanto”.

 “Per me amare è una parola troppo grande. Le persone innamorate sembrano molto felici e io quella sensazione ancora non l’ho provata del tutto. Però un periodo di felicità mi è arrivato, quando ho ricevuto delle notizie particolari. All’inizio è stato difficile capire cosa stava succedendo, ma in molti mi dicono che ormai da anni mi sono costruita una corazza intorno e che neanche questo potrà cambiare la persona che sono o che vorrò essere. Molte person,e volontariamente e non, mi hanno aiutata”.

Con il contributo di Maria Del Vecchio, poetessa, ItaliaEducante Puglia

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