#dettotranoi | didattica a distanza | Impatto Covid-19

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Anche per il Piemonte, passato lo stordimento per la sberla del Covid-19, si è passati con decisione alla fase della rimodulazione degli interventi programmati nelle scuole. A conti fatti, i più deboli dei ragazzi sono rimasti tali, se non peggio … E, in più, la quarantena ha fortemente provato oltre che gli stessi ragazzi anche le famiglie trovatesi improvvisamente a doversi destreggiare tra una montagna di compiti on line, lezioni a distanza, esigenze di spazi adeguati per garantire il telelavoro, la scuola ecc ecc, la necessità di strumenti informatici adeguati, oltre che il bisogno di tenere insieme un nucleo familiare non più abituato (o forse mai …) a stare insieme h24 per così tanto tempo, forzatamente. I deboli sono diventati ancora più deboli e in più tutta una zona grigia è inevitabilmente scivolata verso la marginalità sociale rifiutandosi di far parte di gruppi virtuali … Sia per difficoltà propria sia come alibi per non fare nulla, nemmeno il minimo richiesto, certi ormai della promozione. Facile prevedere, per il prossimo anno, delle lacune gigantesche nei vari percorsi scolastici formativi … un anno da recuperare …. E chi riuscirà? Solo chi potrà permettersi lezioni private, sostegni individuali, pc di ultima generazione con stampanti e scanner, case grandi con spazi individuali per le esigenze di tutti.
In tutto questo tempo “sospeso”, anche noi di ItaliaEducante Piemonte abbiamo dovuto riprogrammare gli interventi del progetto con quelli, tra scuole e insegnanti, che si sono resi disponibili a trovare nuove strade per continuare le attività con i ragazzi per cercare di non perdere nessuno per strada.
Questo, infatti, è il primo dato: hanno risposto solo le scuole che hanno questo tipo di sensibilità e di entroterra valoriale. In alcune scuole di Torino, si sono attivati potenziamento didattico di supporto alle lezioni a distanza, supporto genitoriale, sportello motivazionale e di orientamento, preparazione tesine 3 media, italiano per stranieri. Nelle zone pre-montane, dove il nostro progetto è anche presente, moltissime sono state le richieste di aiuto per contrastare l’isolamento sociale, già abbastanza diffuso nella normalità per via di insediamenti urbani dispersi nelle vallate e in piccole borgate. Venendo meno la scuola come momento aggregativo, viene penalizzato tutto il sistema sociale della vallata. In queste zone, si è ovviato con la messa a disposizione di centri giovanili che offrono spazi e strumenti utili agli studenti, il tutto ovviamente nel rispetto della normativa vigente sui distanziamenti e le norme igieniche.
A Pinerolo, provincia di Torino, fortissima la richiesta degli insegnanti che segnalano un altissimo numero di dispersi, non rintracciabili nemmeno telefonicamente che hanno preso l’alibi della pandemia per sparire da ogni contatto istituzionale e spesso anche sociale. Qui, immediata la risposta dei partner di progetto che hanno come centro l’HUB educante della parrocchia del Murialdo e che si sono attivati per seguire gli studenti delle medie, quelli delle superiori e delle famiglie. Una rete virtuosa che cerca di fornire supporto innanzitutto a favore della tenuta familiare in termini psicologici e relazionali e in secondo luogo di supportare didatticamente i ragazzi. Un’esperienza indubbiamente forte, quella che stiamo attraversando ma che è anche stata ricca di sorprendente pro-attività da parte di molti dei soggetti partner di progetto.

Alessandro Mazza, coordinamento ItaliaEducante Piemonte

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