A scuola di #crowdfunding

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È il momento del #iorestoacasa ed, allora, anche noi di ItaliaEducante abbiamo trasferito le riunioni ed gli incontri di progettazione a distanza.
Per la quarta fase del progetto, quella che abbiamo denominato Ambiente, tutti e sette i  territori coinvolti ed operativi lavoreranno con almeno una scuola del territorio ad una campagna crowdfunding per sostenere interventi di riqualificazione e/o miglioramento degli spazi utilizzati dai ragazzi.
Una campagna di crowdfunding segue regole precise, richiede molto tempo di preparazione e necessita di un team preparato per la sfida. Intanto serve porsi domande molto semplici e trovare parole altrettanto semplici per raccontare il progetto per cui si chiede il sostegno. E allora: come lo racconteresti a tua nonna? al tuo vicino di casa? Più si utilizza un linguaggio semplice, più si allarga il pubblico in grado di comprendere cosa si desidera realizzare. E poi, certamente, chiedersi: perché mai finanziare il tuo progetto? cosa spinge a farlo? Farsi qualche domanda, di quelle giuste, per inquadrare al meglio il progetto da lanciare in rete è la regola fondamentale da rispettare in ogni campagna crowdfunding che si rispetti. Anche perché, una volta “visualizzato” il progetto, è necessario creare uno storytelling avvincente così che l’idea possa trovare una grande eco presso il pubblico che intercetterà la campagna in rete.
E off line, che fare? Oltre a dover mettere a sistema tutta la rete di conoscenze che abbiamo, il lancio della campagna va assolutamente fatto con un evento, nella scuola o sul territorio interessato, il giorno prima. Sarà un’occasione preziosissima per i ragazzi per raccontare dal vivo l’idea, il sogno che la anima, i desideri che la nutrono e, soprattutto, per cominciare a raccogliere fondi così da apparire in rete mostrando già un piccolo gruzzolo di partenza.

Mariachiara Martina, responsabile comunicazione ItaliaEducante

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