Un’estate di attività educative a Marina di Campo, per ritrovarsi e imparare di nuovo a stare insieme

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All’Isola d’Elba, si sa, viviamo di turismo. Per questo i servizi educativi in estate sono indispensabili per rispondere alla domanda della comunità di assistere i bambini mentre i genitori sono impegnati sul luogo di lavoro. Ci preme sottolineare a gran voce che non solo gli adulti ma anche, e soprattutto, i bambini hanno bisogno di campo solare, quest’anno più che mai. Il campo solare di Marina di Campo è iniziato a fine giugno,  lo scenario che ci si è presentato davanti è stato quello di un gruppo di bambini disorientati, appropriati di un linguaggio “medico-sanitario” atipico per la loro età, disabituati a stare in mezzo alle persone, confusi. Per questo abbiamo pensato di offrire loro un’estate ricca di esperienze relazionali.

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A Marina di Campo si va al mare quasi tutti i giorni e si va in gita una volta alla settimana, alla scoperta del territorio elbano, tra spiagge che non hanno mai visto e visite guidate. I temi guida su cui abbiamo impostato le attività sono quelli del romanzo “I viaggi di Gulliver”: abbiamo pensato di leggere tutti insieme un racconto per riabituarli alla lettura, alla ricchezza che le esperienze umane offrono così da far rifiorire loro la curiosità di conoscere e conoscersi, sperimentare e sperimentarsi. Il nostro/loro viaggio estivo è iniziato con la settimana della conoscenza reciproca e la conoscenza del luogo educativo in cui avrebbero trascorso le vacanze. Attraverso la conoscenza del personaggio Gulliver abbiamo lavorato sul “chi siamo” e sul “chi è l’altro”. Qual’è il mio piatto preferito? Cosa vorrei fare da grande? Così da trovare, o ritrovare, ognuno una collocazione spazio temporale nel presente vivo, fatto di bambini, di fiori, di persone, di luoghi diversi e di regole di convivenza e rispetto.

Come primo luogo visitato proprio Campo. Siamo partiti, o ripartiti, dalla conoscenza del territorio campese portando i bambini in una delle spiagge più belle: Galenzana. Qui molti di loro si sono sentiti a casa ed è stato interessante vedere nelle loro espressioni lo stupore come se quel posto lo vedessero, o rivedessero, per la prima volta. La seconda settimana è stata dedicata alla scoperta dei mestieri del mare, abbiamo quindi imparato alcuni nodi marinareschi e con l’occasione abbiamo sviluppato attività ancora orientate sulla conoscenza di sé: chi sono? Chi vorrei diventare? Che lavoro vorrei fare da grande?

La terza settimana abbiamo lavorato sullo stare insieme, costruendo le competenze relazionali fondamentali per la costruzione di relazioni interpersonali significative diverse da quelle familiari, come le relazioni amicali. A tal proposito, e congruentemente con la fase di sviluppo dei bambini, abbiamo ritenuto importante riflettere insieme sul conflitto e sulla sua gestione: che valore ha il litigio? Va necessariamente evitato ad ogni modo, spesso oscurando la propria personalità? In che modo si può litigare senza che questo comporti la fine della nostra amicizia? Parallelamente la conoscenza del territorio elbano è continuata attraverso le gite alle spiagge di Fetovaia, Norsi, Viticcio, Procchio, Margidore.

Con la quarta e la quinta settimana abbiamo approfondito la conoscenza del territorio attraverso i racconti di usi e costumi tipici e, mentre Gulliver imparava la lingua lillipuziana ed apprendeva le consuetudini dei popoli che ha incontrato durante i suoi viaggi, al centro estivo di Marina di Campo abbiamo imparato che l’isola d’Elba ha una conformazione geologica variegata e che molti dei suoi territori differiscono per origine e conformazione mineralogica: abbiamo così creato la cartina mineralogica della nostra isola, colorandola in base ai colori delle terre che vi si trovano ed il nostro lavoro è stato esposto alla mostra dell’artista elbana Francesca Groppelli a Portoferraio. I bambini si sono anche divertiti in cucina, imparando la storia e la procedura per la preparazione del più classico dei dolci elbani: la schiaccia briaca. Ad un certo punto del suo viaggio, Gulliver incontra un popolo di scienziati un po’ bizzarri che studiavano come costruire le case partendo dal tetto… ecco allora che la sesta settimana è quella della scienza, come l’astronomia e l’ingegneria: abbiamo studiato il sistema solare attraverso una sua riproduzione in scala, abbiamo condotto degli esperimenti come la costruzione di un vulcano e del missile ad aria e ci siamo impegnati nello studio degli aereoplani provando a costruirli ed a farli volare.

Presi dall’entusiasmo del ferragosto, la settima e l’ottava settimana sono state dedicate allo sport ed alla musica: ci siamo allenati a prenderci cura di noi stessi attraverso una sana alimentazione ed esercizio fisico così da avere più confidenza con il proprio corpo, a tempo di musica abbiamo ballato e conosciuto i vari generi musicali, la loro storia ed il loro territorio d’origine e grazie all’esperienza di alcuni membri dello staff abbiamo sviluppato le nostre capacità acustiche imparando a riconoscere i suoni di alcuni strumenti musicali. E visto che Agosto qui è il mese più affollato dell’anno, le gite ci hanno permesso di continuare a conoscere il territorio elbano via terra, rinunciando alle spiagge e scoprendo nel dettaglio una parte importante della nostra storia, ovvero le nostre origini minerarie: abbiamo così visitato il Museo Mineralogico di San Piero e siamo stati giù alle Miniere del Ginevro di Capoliveri, respirando l’aria dei nostri antenati.

Siamo così arrivati all’ultima settimana, Gulliver decide definitivamente di fermarsi a casa dalla sua famiglia e salutare per sempre la sua grande passione per la navigazione, con grande dolore ha salutato tutti i suoi amici di avventure e serenamente ha iniziato una nuova fase della sua vita. Allo stesso modo anche i nostri bambini si sono esercitati a gestire il conflitto emotivo tipico dei periodi di passaggio e così in questi ultimi giorni, insieme abbiamo lavorato sulla fine del nostro viaggio, ognuno si è curato il proprio diario di bordo colmo di ricordi ed emozioni. Alla fine dell’estate forse non avranno finito tutto il libro delle vacanze, ma hanno comunque studiato la storia, scienze e geografia, si sono esercitati nella lettura, hanno fatto educazione motoria ogni mattina andando al mare, hanno ripassato l’italiano attraverso l’elaborazione di un loro personale diario di bordo in cui, oltre ai disegni dei ricordi più belli hanno inventato filastrocche, hanno studiato educazione civica ed ambientale ed hanno avuto la possibilità di ricordarsi che sono dei bambini e che uno dei loro bisogni fondamentali è quello di essere guidati da figure di riferimento solide, in grado di rispettare la loro natura e che con forza e coraggio lotteranno sempre per offrirgli un futuro pieno di storie da vivere.

Le educatrici e gli educatori di L’isola che c’è: Sara Contestabile, Mkchela Caristi, Viola Fantozzi, Gabriele Diversi, Massimo Galli, Alessandra Fardani, Francesca Tremonte, Francesca Bosetti e Gabriella Fiorino (volontaria)

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