#PROTEGGEREILFUTURO – Messina, costurire relazioni di fiducia: il punto di forza della comunità educante
di chiromechino2
Emily è una bimba di tre anni e da un anno a questa parte, insieme alla sua giovane mamma, frequenta le attività del progetto Ip-Ip Urrà, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che animano il centro socio-educativo “Il Melograno”, gestito da Ecos-Med nel quartiere di Maregrosso (Messina).
“Non frequentando l’asilo cercavamo qualche attività da fare e così siamo venute a conoscenza di questa bellissima realtà – ci racconta Jessica, la mamma di Emily – e ne sono davvero contenta perché da allora la mia bimba è cresciuta veramente tanto, avendo l’opportunità di confrontarsi con bimbi di diverse età ed etnie.”
La complessità sociale ed economica che caratterizza alcuni quartieri, specialmente nelle città del Mezzogiorno, genera forti disparità tra le opportunità educative e le possibilità di crescita di bambini e bambine. Costruire luoghi accessibili e ospitali e mettere in campo azioni in grado di colmare questo gap è quello che a Maregrosso la comunità educante di Ip-Ip Urrà fa ogni giorno.
“Mi ritengo fortunato – commenta Salvo Rizzo, referente del progetto in città – perché grazie a questo progetto abbiamo costruito una rete di solidarietà che coinvolge mamme, educatori, operatori sociali e il mondo della scuola. Credo che il valore aggiunto di Ip-Ip Urrà sia proprio questo: aver dato vita a una rete fondata sulla fiducia e sul desiderio di costruire contesti adeguati a promuovere la crescita sana dei bambini.”
Un sistema dunque che non offre un servizio “alternativo” a nidi e scuole quanto piuttosto capace di dare vita a una rete di solidarietà e di fiducia che vede i bimbi e le loro famiglie protagonisti attivi e non destinatari a cui offrire un semplice servizio. Un modello di intervento in grado di restituire dignità, opportunità e diritti a tutte quelle persone che, per i motivi più disparati, sono distanti dalle politiche sociali di intervento.
Laboratori di lettura, artistici e creativi; momenti di dialogo e confronto con pediatri ed esperti e i “viaggi di comunità” che mettono insieme le dieci realtà sparse sul territorio nazionale: interventi educativi diffusi che rendono concreta e praticabile una visione di comunità educante che non lasci indietro nessuno.
“Grazie ai viaggi di comunità ci siamo confrontati, scambiandoci esperienze e modi di lavorare. Io ad esempio ho preso spunto da alcune attività che ho poi riproposto qui, una volta tornata a Messina.” – commenta Marialaura Sablone, educatrice professionale – “Trovo che la comunità educante di Ip-Ip Urrà sia stata fondamentale per la mia crescita professionale”
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