Per fermare il fenomeno del disagio scolastico
di Associazione People Help the People
Sappiamo tutti bene che, nella società attuale, è massiccia, la presenza di internet e di innovazioni tecnologiche; ma, anche se non evidenziabile, ancora in tutti i contesti socio-culturali sono tante le periferie che subiscono un degrado in termini culturali e sociali.
Nella didattica a distanza, adottata in questo particolare momento storico, l’attività educativa è mediata dal computer e dalla connessione internet e il docente diventa una sorta di tutor che prepara il materiale, segue le attività svolte dallo studente, step by step, attivando pratiche valutative. Il compito dell’insegnante è quello di creare\stimolare situazioni di apprendimento che gli studenti possono in maniera autonoma realizzare nella propria abitazione. I ragazzi possono decidere di lavorare in autonomia o di collaborare con i compagni, ma in attività prive di un feedback immediato o dell’assistenza del docente. A decidere se e quando intervenire in questo processo di autoapprendimento è il docente stesso per valutare, orientare e creare ulteriori occasioni educative per stimolare la riflessione e l’approfondimento. Tale feedback è fondamentale per tutti i soggetti in difficoltà specifica di apprendimento e per tutti i soggetti Bes.
Per supportare i ragazzi con queste difficoltà, l’Associazione DieSseA, partner del progetto InterAction, è rimasta accanto a loro, reinventando insieme ad i suoi operatori un nuovo modo per sostenerli. Così, grazie ad alcune piattaforme come Skype e Go to Meeting, è stato ripristinato il contatto con i ragazzi e con le famiglie (che si sono ritrovate spiazzate da questa nuova emergenza e realtà, non avendo soprattutto competenze e materiali per sostenere a pieno i propri figli) e con i docenti.
Le nuove tecnologie e i canali di comunicazione disponibili sono divenuti ottimi alleati per ovviare alla distanza fisica e per permettere agli studenti di vivere una dimensione nuova del concetto di compagnia, di aiuto, di attenzione, di concentrazione molto più ampia e varia di una classe tradizionale. Si è piano piano ricreata quella piccola routine di cui i ragazzi hanno estrema necessità e, ascoltando i ragazzi, è nata la necessità di fissare nuovamente degli incontri ben scanditi e organizzati in base soprattutto al loro nuovo orario scolastico, suddividendo anche i ragazzi per fasce d’età e fasce di difficoltà in modo che potessero condividere programma scolastico, esperienze ed emozioni. I professionisti dell’associazione DieSseA, ogni giorno dalle 14,30 alle 19.00, sono impegnati in videolezioni di supporto per i compiti, supporto metodologico e soprattutto supporto psicologico per loro e le loro famiglie.
“Grazie ad applicazioni quali Skype e Go to meeting abbiamo potuto condividere lo schermo del computer in modo che l’esperienza risultasse più pratica e visiva possibile, potendo in questo modo utilizzare anche i programmi di videoscrittura e di mappe concettuali già da tempo usate dai ragazzi” – sostiene Serena La Barbera, Presidente dell’Associazione DieSseA. – “Riteniamo che in questo difficile momento ciò che avevamo iniziato e aveva portato ad ottimi risultati, come il contenimento del fenomeno del disagio scolastico, i miglioramenti delle performances scolastiche di tanti ragazzi su cui era caduta la nostra azione, non andava fermata.”
Inoltre, l’Associazione DieSseA, in aiuto alle istituzioni scolastiche, coinvolte nel progetto InterAction, ha redatto una piccola guida che vuole essere una panoramica seppur ristretta di suggerimenti rispetto a piattaforme e materiali didattici di supporto per i docenti e le famiglie.
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