Protagonisti di una nuova comunità educante
di Associazione People Help the People
Vista la particolare situazione che stiamo vivendo e le restrizioni imposte da Decreto, con la conseguente chiusura delle scuole, la cooperativa Parsifal, di concerto con il Coordinatore del progetto InterAction, People Help the People, si è mobilitata sin da subito per consentire una continuità alle attività di supporto scolastico del progetto, già avviate nei mesi scorsi.
Le scuole frequentate dagli utenti si sono mobilitate per attivare modalità di didattica on line che tramite l’utilizzo di specifici software e App, permettessero una continuità didattica.
Se da una parte l’utilizzo di tali strumenti permette di continuare lo svolgimento delle lezioni “a distanza”, dall’altra parte l’assenza fisica degli insegnanti, la mancanza di confronto tra insegnanti-alunni e l’assenza di un confronto tra pari rende la didattica più difficoltosa, richiedendo, di conseguenza, un impegno personale e uno sforzo non indifferente ai ragazzi. A queste difficoltà si aggiunge il fatto che molti genitori, pur essendo a casa, non possono supportare i ragazzi per assenza di strumenti necessari. Inoltre, la maggior parte dei ragazzi e delle famiglie si sono trovati, probabilmente per la prima volta, a dover utilizzare degli strumenti didattici a cui si è poco avvezzi e una modalità di fare didattica del tutto inconsueta. Consapevoli di queste difficoltà, la cooperativa Parsifal, ha deciso di mobilitarsi per essere loro da supporto in questo particolare periodo.
Tramite Whatsapp si coordinano le comunicazioni coi genitori e coi ragazzi per venire incontro alle esigenze particolari di ognuno, o quando è necessario, un confronto maggiormente interattivo (ad esempio per materie orali in cui è importante supportare i ragazzi nell’esposizione dei contenuti o per dare spiegazioni orali dettagliate su alcuni argomenti o spiegazioni più complesse).
Viene, inoltre, utilizzata la piattaforma Google Classroom per inviare e ricevere il materiale didattico necessario allo studio. Ogni operatore lavora con tre o quattro ragazzi e ogni ragazzo viene seguito e supportato in base alle necessità didattiche dello stesso.
A supporto di questo lavoro vi è anche Google Drive, piattaforma per lo storage dei dati, che permette di conservare e condividere eventuali file multimediali contenenti gli esercizi svolti dai ragazzi.
Inoltre, per supportare i ragazzi nello svolgimento dei compiti, vengono condivise mappe, schemi e talvolta file audio, file video o messaggi che risultano efficaci per la comunicazione di argomenti più complessi o per spiegazioni specifiche (ad esempio i passaggi da eseguire per la risoluzione di un compito o problema).
Questa esperienza e questa nuova modalità di didattica on line sta evidenziando difficoltà ma anche risposte inaspettate dai ragazzi e dalle famiglie. Le prime settimane sono state difficili soprattutto per i ragazzi che non possono contare sul supporto delle famiglie.
Dopo una impasse iniziale, alcuni di loro hanno iniziato a mettere in campo tutte le proprie risorse personali ed i ragazzi hanno risposto con entusiasmo, grazie anche alla loro naturale predisposizione verso gli strumenti digitali.
Sono stati mantenuti gli appuntamenti settimanali, durante i quali operatori e ragazzi hanno l’opportunità di condividere materiale, i compiti assegnati e mantenere un contatto che li motivi a impegnarsi.
Il primo feedback che sta emergendo è la scoperta di modalità nuove di relazione tra genitori e figli. Infatti, la presenza fisica dei genitori (anche se talvolta in difficoltà rispetto ai contenuti specifici dei compiti), la condivisione del tempo con i loro figli sta favorendo l’impegno dei ragazzi e la loro responsabilità personale.
La costruzione di una comunità educante vede quindi come nuovi protagonisti attivi i genitori, che nella normalità sono spesso troppo impegnati con il lavoro e che adesso stanno riscoprendo nuovi spazi e tempi di condivisione e di crescita, pur dentro le grandi preoccupazioni legate al futuro lavorativo di alcuni di loro.
Certamente da questo periodo di dura prova, molte dinamiche familiari e sociali usciranno modificate. Continuare a custodire e a costruire, pur dentro le difficoltà che tutti viviamo, i rapporti con i bambini e le famiglie incontrate, è il contributo che si può dare perché nessuno resti da solo, perché nessuno si perda.
“Ci siamo resi conto che siamo tutti nella stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme , tutti bisognosi di confrontarci a vicenda. Su questa barca …ci siamo tutti…
< siamo perduti > cosi anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”, Papa Francesco.
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