Cyberbullismo, i dati allarmanti dell’ultimo report di Save the Children

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A dieci anni di distanza dalla scomparsa di Carolina Picchio, la prima vittima ufficiale italiana di cyberbullismo, la situazione non è migliorata, anzi.

Lo conferma l’edizione 2023 di Tempi Digitali, l’atlante dedicato alla cosiddetta quarta rivoluzione, che offre una panoramica sul rapporto delle nuove generazioni con il digitale.

Alcuni numeri

In Italia il 73% di bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni utilizza Internet tutti i giorni.

I bambini tra i 6 e i 10 anni che utilizzano quotidianamente il cellulare passa dall’11% al 28% spostandoci dal nord al sud dello stivale, ma sono le bambine ad utilizzare di più lo smartphone: il 21% al nord e il doppio al sud.

Le logiche dell’odio online

Quantificare gli atti di bullismo offline e online non è facile.

Chi subisce violenza, che sia fisica, verbale o online, spesso prova un sentimento di vergogna e umiliazione unito dalla sensazione di sentirsi in gabbia, che ostacola la denuncia dei propri aguzzini a genitori e docenti.

A differenza del bullismo poi, il cyberbullismo sfrutta il tacito consenso di un pubblico potenzialmente infinito, che a sua volta può scegliere di ricondividere il contenuto offensivo nel quasi totale anonimato, allargando a macchia d’olio l’intensità dell’offesa.

 

 

Una tendenza in aumento

Confrontando i dati del 2018 con gli anni successivi, si riscontra un aumento delle vittime soprattutto tra i giovanissimi (11-13 anni), specialmente se femmine.

Sono proprio le ragazze le vittime favorite dall’odio online. Questo genere di violenza si pone in continuità con quella perpetrata nel mondo reale. È corretto parlare quindi di vera e propria  violenza di genere. Il report di Save The Children riporta i dati raccolti nel 2020 dall’organizzazione umanitaria Plan International; su un campione di 14.000 ragazze provenienti da 31 Paesi: il 58% delle intervistate dichiara di aver subito molestie online (la metà di loro ha dichiarato di aver subito più molestie online che in strada).

Davanti a uno scenario tanto complesso le soluzioni devono essere strutturate e arrivare da più fronti. Realtà come Con i Bambini e Fondazione Cariplo attraverso il progetto Impatto Digitale stanno lavorando anche per educare i giovanissimi ad un uso consapevole del digitale e supportare genitori, docenti ed educatori.

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