A Bologna nasce l’“incubatore di comunità educante”

di

Quindici istituti scolastici, 14 enti pubblici e 43 del privato sociale, più l’università chiamata a valutare l’andamento e i risultati delle attività. È la squadra messa in campo per il progetto “I.C.E. – Incubatore di comunità educante”, al via sul territorio della Città metropolitana di Bologna grazie al sostegno dell’impresa sociale Con i Bambini. Obiettivo? Creare un sistema multidisciplinare e integrato tra pubblico e terzo settore e tra scuola e territorio, in cui cultura sociale ed educazione convergono per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica, in particolare nella fascia adolescenziale.

Il progetto, che vede Open Group nel ruolo di coordinatore e soggetto responsabile, porterà a costruire – nel corso di tre anni – una comunità professionale, che realizzi a livello metropolitano progetti di prevenzione e intervento contro l’abbandono scolastico. Una comunità coesa, che condivida linguaggi, approcci e strumenti educativi, e che sappia camminare sulle sue gambe una volta che I.C.E. sarà concluso.

La governance del progetto si articola in una cabina di regia (composta da Open Group e dai rappresentanti delle istituzioni scolastiche, degli enti pubblici e del privato sociale) e in 4 nodi territoriali, quanti sono gli ambiti scolastici che verranno coinvolti dalle attività. Sono quelli di: Bologna città; della pianura est e ovest; dell’Appennino con l’Unione dei Comuni Reno, Lavino e Samoggia; di San Lazzaro di Savena e del Nuovo circondario imolese. Un territorio con una popolazione complessiva di oltre un milione di persone, di cui circa 88mila (48% femmine) nella fascia d’età tra 10 e 19 anni.

Diverse le azioni previste: le prime, di prevenzione primaria, creeranno le condizioni per migliorare l’inclusione degli studenti e il benessere scolastico e sociale, con laboratori sulla didattica innovativa e percorsi per coinvolgere le famiglie da una parte e, dall’altra, per sviluppare le competenze orientative indispensabili nella fase di transizione tra scuole di diverso ordine e grado. Le azioni di prevenzione secondaria scatteranno, invece, per affrontare situazioni specifiche e favorire la permanenza nei sistemi educativi degli studenti per cui sono presenti fattori di rischio di dispersione scolastica. E per gli adolescenti che hanno già abbandonato gli studi? Per loro saranno strutturati interventi di prevenzione terziaria, con percorsi di rimotivazione, riorientamento e accompagnamento.

Trasversalmente e per tutta la durata del progetto, saranno realizzati incontri territoriali per condividere esperienze, problemi e soluzioni adottate tra tutti gli attori del progetto I.C.E. Al dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna, infine, il compito di validare la scientificità degli interventi e l’efficacia del percorso nel suo complesso.

Regioni

Ti potrebbe interessare

A Sasso Marconi due incontri per i genitori su sessualità e digital

di

Non solo adolescenti: per rendere i genitori più consapevoli del loro ruolo e di come cambiano i loro figli, il progetto “I.C.E....

Le “orme” dei ragazzi in carico ai Servizi di giustizia minorile

di

Prima le attività in aula per imparare le tecniche di scrittura e di ripresa, poi il lavoro dietro e davanti la telecamera....

Scuola al centro e lavoro di gruppo per dare ai giovani più competenze

di

L’Emilia-Romagna è tra le regioni più virtuose in Italia, ma non bisogna abbassare la guardia: anzi, occorre intensificare e coordinare le azioni...