Oltre 8mila minori coinvolti in 4 anni grazie al progetto I.C.E

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Oltre 8mila minori, 500 genitori, 400 docenti e 900 educatori. Sono solo alcuni dei numeri di “I.C.E. – Incubatore di comunità educante”, il progetto finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e realizzato da una rete di istituzioni, scuole e realtà del privato sociale del territorio metropolitano di Bologna. Due gli obiettivi principali: contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica, in particolare nella fascia adolescenziale; creare un sistema integrato tra pubblico e terzo settore e tra scuola e territorio, promuovendo laboratori e percorsi educativi dentro e fuori le scuole.

In qualità di soggetto responsabile, Open Group ha coinvolto, come partner, 15 istituti scolastici, 14 enti pubblici e 43 enti tra cooperative e associazioni. “Il progetto I.C.E. ha permesso di sperimentare un sistema multidisciplinare tra oltre 70 attori per rispondere al fenomeno della dispersione scolastica – dice Giovanni Dognini, presidente di Open Group –. Ha dato inoltre l’opportunità di mettere in rete di professionisti in grado di riflettere e agire su fenomeni come il ritiro sociale e la fobia scolare, che si sono resi particolarmente evidenti durante la pandemia”.

Durato 48 mesi, il progetto ha previsto attività nei 4 ambiti scolastici territoriali della Città metropolitana di Bologna. Tre i tipi di azioni a seconda dei bisogni di ragazze e ragazzi: prevenzione primaria, secondaria e terziaria. Obiettivo delle azioni di prevenzione primaria è stato il miglioramento dell’inclusione degli studenti e il benessere scolastico e sociale. Come? Attraverso laboratori sulla didattica innovativa e percorsi con famiglie, con oltre 10mila ore di attività realizzate, utili anche per orientare gli studenti nella fase di transizione tra scuole di diverso ordine e grado. Favorire la permanenza nei sistemi educativi degli studenti a rischio dispersione è stato invece l’obiettivo della prevenzione secondaria, promossa tramite laboratori di orientamento e riorientamento (oltre 2.800 ore). Per gli adolescenti a forte rischio di dispersione o già allontanatisi dagli studi, invece, sono stati realizzati interventi di prevenzione terziaria con percorsi di riaggancio, rimotivazione e accompagnamento (oltre 3.200 ore).

Ma quali porte ha aperto il progetto I.C.E.? Quale strada è necessario intraprendere ora? Per provare a rispondere a queste domande, giovedì 13 ottobre, dalle ore 14.30, al Binario Centrale di DumBo (via Camillo Casarini 19 a Bologna) è in programma il convegno “I.C.E. – Incubatore di comunità educante. Esperienze e interferenze per includere”: un momento di scambio e riflessione, che vedrà in apertura gli interventi di Daniele Ara, assessore comunale Scuola e adolescenti, Maria Teresa Paladini, Area adolescenza Regione Emilia-Romagna e Stefano Costa, responsabile UOS Psichiatria e Psicoterapia età evolutiva Azienda Usl Bologna, che illustreranno l’impegno delle istituzioni comunali e regionali a proposito di povertà educativa e dispersione scolastica. A Giovanni Dognini, invece, la presentazione del progetto I.C.E. Modera la giornalista Micaela Romagnoli.

A seguire, una tavola rotonda farà dialogare mondo della scuola, terzo settore e istituzioni, prima di lasciare spazio a due momenti di approfondimenti, uno dedicato al rischio di dispersione scolastica, uno al ritiro scolastico.

Dalle ore 16.15, l’associazione Filò – il filo del pensiero condurrà relatori e pubblico in uno speed meeting filosofico, che sarà l’occasione per mettersi in gioco e confrontarsi con gli altri. In programma anche due talk con Francesca Piconi di Csapsa 2, Maria Rosa Liay di Next Generation, la sociologa Marialuisa Mazzetti e Martina De Polo, regista e documentarista.

Le conclusioni (“Povertà educativa e dispersione scolastica. Territorio, comunità, scuola”) saranno affidate a Giovanna Guerzoni, docente del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna.

“Il progetto I.C.E. ha indicato un modello di intervento che mette a sistema le competenze e le professionalità di realtà diverse, dalle istituzioni al privato sociale, dalla scuola all’Università – conclude Giovanni Dognini –: è un modello che potrebbe essere replicato per affrontare le nuove sfide che si pongono nella società di oggi”.

“ICE – Incubatore di Comunità Educante”: soggetto responsabile Open Group. Cabina di regia: Città metropolitana di Bologna; Comune di Bologna (Area Educazione, Istruzione e Nuove generazioni); Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna (Ufficio V – Ambito territoriale di Bologna); Asvo – Associazione per lo sviluppo del volontariato; Cefal Emilia-Romagna; Ciofs Fp Emilia-Romagna; Università di Bologna (ente valutatore); Aldrovandi-Rubbiani di Bologna; Giordano Bruno di Budrio; IC Ceretolo; IC 2 San Lazzaro.

“ICE – Incubatore di Comunità Educante” è stato tra gli 86 vincitori del bando Adolescenza, selezionato tra 800 proposte dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo nazionale di contrasto per la povertà educativa minorile (legge 208/2015 articolo 1, comma 392).

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