Nonno Tito e il pomodoro: due protagonisti per scoprire l’antica arte della semina

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Nonno Tito e il pomodoro ci aspettano di buon mattino. Splende il sole sul Casale di Teverolaccio e su i suoi spazi verdi. La primavera ha accolto nel migliore dei modi i bambini di HortiCultura. Questo è il loro primo giorno in uno degli orti museali del progetto. La pandemia da Covid19 ci ha costretti ad aspettare tanto, ma finalmente oggi si comincia.

Primo giorno, giorno di Primavera

Il Casale di Teverolaccio di Succivo (CE) accoglie l’Horto didattico collegato al Museo archeologico dell’Agro atellano, uno dei siti di competenza della Direzione Regionale Musei del Ministero della Cultura, anch’essa partner del progetto. Una struttura del Seicento che ospita già una pluralità di iniziative di imprenditorialità sociale, che l’hanno riscattata da una condizione di rudere prossimo ad una discarica.

Arrivano i bambini della scuola partner di Orta di Atella. Emozionati e incuriositi, come i loro genitori che li hanno accompagnati. Le scuole hanno riaperto da poco, dopo un lungo periodo in cui c’è stata solo la DAD, confinati in casa. Teverolaccio diventa un’aula didattica a cielo aperto, stimolante e sicura allo stesso tempo.  La lezione del giorno è quella più adatta per un nuovo inizio di cui tutti sentivamo davvero il bisogno, dopo mesi di limitazioni estremamente stringenti.

Parliamo di semina. Anzi, non parliamo: la semina la facciamo per davvero. Puliamo, dissodiamo, solchiamo il terreno, e infine sistemiamo semi e piantine. Impariamo facendo. In questi gesti antichissimi, ci sono davvero tanti spunti, tante conoscenze che si sono tramandate a voce per secoli, e che ora entrano a pieno titolo in un percorso didattico che si integra con le lezioni di scienze. Seminare è un’ottima modalità per migliorare le competenze STEM dei bambini.

Nonno Tito e il pomodoro: due protagonisti per scoprire l’antica arte della semina

Ad accompagnarci in questo percorso, due ospiti d’eccezione, in polpa, carne e ossa. Sono il pomodoro e Nonno Tito. Il primo è il prodotto principe della tradizione agricola e della cucina della Campania, e di Terra di Lavoro in particolare. Nonno Tito invece è uno degli assegnatari degli Orti Sociali che sono nati, già da alcuni anni, nell’ambito del rural hub di Teverolaccio (anche grazie a Fondazione Con il Sud). Con due protagonisti così, la storia di oggi sarà più che mai avvincente, ed è solo all’inizio.

 

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