Il mercato immobiliare è sempre più inaccessibile e a farne le spese sono le persone rese vulnerabili, fra cui i minori stranieri non accompagnati

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I ragazzi presi in carico dal progetto GRANDE!  nell’ambito “accompagnamento all’autonomia abitativa” hanno usufruito dell’erogazione di moduli formativi sull’educazione all’abitare e la ricerca attiva della casa che hanno permesso loro di acquisire le competenze organizzative, tecniche e sociali necessarie in un contesto di autonomia.

Le attività svolte sono state una “palestra” all’abitare durante il periodo di transizione tra l’accoglienza SAI MSNA e l’autonomia abitativa. Il progetto GRANDE, riscontrato il dato endemico a Bologna relativo alla difficoltà a trovare un alloggio, soprattutto per giovani migranti, ha messo a disposizione dei beneficiari degli appartamenti di transizione (per un periodo di tempo non superiore ad un anno), facilitando così l’uscita dal sistema di accoglienza ed il progressivo percorso di autonomia abitativa.

Questa modalità potenzia le opportunità offerte ai partecipanti, ma emerge in maniera evidente la necessità di avvio di attività di advocacy con le istituzioni cittadine, per sensibilizzare al tema abitativo.

Abbiamo chiesto ad Elisa, operatrice di CEIS, quali sono le principali difficoltà che riscontrano i minori stranieri non accompagnati nel passaggio dalla Comunità all’autonomia abitativa: “I beneficiari riscontrano molte difficoltà nel passaggio dalla Comunità all’autonomia abitativa. In primo luogo, non è da sottovalutare il fatto che si tratta di ragazzi molto giovani: neomaggiorenni che, pur essendo in possesso di contratti di lavoro relativamente stabili, hanno da poco cominciato il proprio percorso professionale e hanno avuto poco tempo (e a volte non ne hanno avuto per niente) per mettere da parte le risorse economiche che l’inizio di una vita in autonomia richiede. Inoltre, un mercato immobiliare -come quello attuale di Bologna- in cui la domanda supera l’offerta, diventa un mercato estremamente selettivo. Il problema della disponibilità economica è un problema tutto sommato attutibile da sostegni come il contributo affitto. In questo senso la possibilità di fare un passaggio nella transizione abitativa gioca, in questo, un ruolo fondamentale, perché permette ai ragazzi di prendere tempo per mettere da parte più risorse. Il mercato immobiliare però richiede anche molte garanzie: garanzie che i nostri ragazzi in parte non hanno, o che sono molto più deboli di quelle di altri offerenti. Infine, e forse questa è la questione più importante, il mercato immobiliare a Bologna rivela anche la sua natura discriminante. Sono purtroppo in tanti i proprietari di casa che, in maniera più o meno diretta, chiedono alle agenzie immobiliari di escludere gli stranieri dalle candidature”.

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