Tutti i risultati di Giovani Connessi: l’evento finale

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4.800 studenti e studentesse, 1200 docenti ed educatori, 800 genitori: questo è Giovani Connessi

54 mesi di lavoro in 6 regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Puglia e Basilicata. Oltre 4.800 studenti e studentesse, 1200 docenti ed educatori, 800 genitori, 78 soggetti partner coinvolti, 15 protocolli e intese stipulate con partner ed enti pubblici. Sono questi i numeri di Giovani Connessi, il progetto di educazione alla tecnologia nato all’interno della rete del Consorzio nazionale CGM che ha promosso percorsi educativi sperimentali, e di cui oggi al Teatro Elfo Puccini a Milano sono stati presentati i risultati raggiunti nei tre anni di lavoro.

Nato con l’obiettivo di ridurre il digital divide e i fenomeni di abbandono e dispersione scolastica, il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minori­le.

Articolato su 8 aree tematiche, Giovani Connessi ha proposto laboratori finalizzati a promuovere il pensiero critico e l’utilizzo responsabile degli strumenti digitali, ha aiutato concretamente i docenti con un supporto pratico nello svolgimento della didattica digitale integrata, e i genitori e la comunità educante nel riconoscere, comprendere e affrontare il tema del ritiro sociale. Ogni attività ha promosso il benessere, l’inclusione e la motivazione allo studio grazie al digitale, stimolando nuove forme espressive, linguaggi diversi e pratiche di lavoro di gruppo. Le attività sono proseguite anche durante i mesi estivi presso campus residenziali a supporto del welfare estivo.

Il lavoro svolto da Giovani Connessi è stato inoltre testimoniato da Memorie dal futuro, una serie di documentari realizzati nelle diverse Regioni coinvolte e disponibili sul canale Youtube del progetto.

«Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti dal progetto. Siamo riusciti a coinvolgere oltre 4.800 ragazzi in tutta Italia, nelle scuole ma anche all’interno dei centri di aggregazione. Giovani Connessi è nato perché credevamo fosse fondamentale per la comunità educante comprendere il valore della didattica del digitale e l’arrivo del covid ci ha poi dato ragione. La situazione epidemica ci ha infatti permesso di imparare ad abitare lo spazio digitale in maniera responsabile, e dobbiamo ancora impegnarci affinché diventi sempre più dimensione di partecipazione collettiva interessante, creativa e innovativa» dichiara Stefania Folli del Consorzio Nazionale CGM, coordinatrice del progetto.

Nell’occasione sono inoltre stati decretati i due team vincitori di La Scuola che vorrei, il format di hackathon per gli studenti ideato da H-FARM declinato quest’anno insieme al Consorzio Nazionale CGM che lunedì 13 e martedì 14 febbraio ha visto 150 studenti di quattro scuole secondarie di primo e secondo grado delle province di Milano e Monza – CAPAC – Politecnico del commercio e del turismo di Milano, l’Istituto Professionale Carlo Porta di Milano, l’Istituto Comprensivo Gianni Rodari di Baranzate e l’Istituto Comprensivo Via Correggio di Monza – sfidarsi per trovare soluzioni innovative a problematiche cruciali come il digital divide e la dispersione scolastica.

Tra le scuole secondarie di primo grado è stata premiata la proposta della classe III B dell’Istituto Mercalli di Milano che ha pensato a una scuola che metta al centro la natura e l’ambiente, una scuola immersa nel verde che rispetta l’ambiente, che non giudica gli studenti ma è attenta al loro benessere fisico e mentale.

Per le scuole secondarie di secondo grado il team vincitore è un gruppo di studenti composto da ragazzi e ragazze di classi miste del primo e del secondo anno del CAPAC – Politecnico del commercio e del turismo di Milano, che ha immaginato una scuola che metta al centro lo studente, offrendo tanti laboratori pratici utili all’inserimento nel mondo del lavoro, incontri con educatori e psicologi in cui poter parlare del proprio percorso di studi ma anche per far emergere eventuali bisogni o disagi.

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