Aperitivo letterario “La vita gioca con me” di David Grossman
di famigliaperlefamiglie
Si è respirata aria intensa mercoledì 22 maggio in Sala Guardini.
In tanti ad ascoltare e rielaborare il libro oggetto dell’incontro divenuto atteso appuntamento mensile (aperitivo letterario, un’attività organizzata da Famiglie per la Famiglia nell’ambito del progetto Gener-Azioni). Grazie al preziosissimo lavoro di Gabriella Lenotti, Lorenzo Carpanè e Giuseppina Vellone i titoli che durante questo anno ci hanno accompagnato sono stati tanti, ognuno ha toccato corde, ha lasciato traccia e arricchito.
Dicevamo, l’intensità di LA VITA GIOCA CON ME di David Grossman.
Lettura complessa con vari filoni temporali, la tensione che rimane in attesa di qualcosa che si deve chiudere. Un intreccio di storie e di storia, una vita vera.
Il racconto è scritto dalla più giovane delle protagoniste, si sentono i luoghi, si percepiscono i colori e i profumi. La vita nel Kibbutz tra presente e passato e il sole cocente di Goli Otok, la pietraia dell’orrore che non si svela. Si parla di amore e di scelte.
“Tuvia era mio nonno. Vera è mia nonna. Rafael, Rafi, mio padre, e Nina…
Nina non c’è. Nina non è qui. È sempre stato questo il suo contributo particolare alla famiglia”, annota Ghili nel suo quaderno
Tre donne, che sono madri e figlie. La verità, la dimenticanza, l’abbandono che ti lascia un vuoto.
L’esserci prepotentemente e il non esserci. Le cose che ti racconti e che diventano vere: sopravvivi.
La malattia che avvicina, la malattia che ti allontana, il freddo , gli sguardi persi , gli sguardi nascosti.
Il contatto fisico che ti impaurisce, ma ti attrae. Uno sfiorarsi di pelle che è sottile e non protegge.
La chiusura di un cerchio, l’interruzione di un ciclo che accumuna e spaventa.
E’ la festa del novantesimo compleanno di Vera donna forte e punto di riferimento della famiglia, a festeggiarla in un clima gioioso ci sono tutti. Un ospite inatteso: torna Nina la figlia che fugge da sempre.
Torna con una cosa da confessare e con una richiesta : intraprendere un viaggio verso il luogo dove lei è sempre stata pur non avendolo mai visto. Ghili ,l’ultimo anello di questa catena di maternità sofferte accompagna nonna e madre in questo viaggio realizzando un documentario per restituire a Nina ammalata di alzheimer un ricordo da guardare quando la memoria l’abbandonerà.
Torna con una cosa da confessare e con una richiesta : intraprendere un viaggio verso il luogo dove lei è sempre stata pur non avendolo mai visto. Ghili ,l’ultimo anello di questa catena di maternità sofferte accompagna nonna e madre in questo viaggio realizzando un documentario per restituire a Nina ammalata di alzheimer un ricordo da guardare quando la memoria l’abbandonerà.
Sull’isola di Goli Otok spettrale e piena di ricordi atroci, in mezzo ad una tempesta Vera metterà finalmente a parte del suo segreto la figlia Nina.
Si scioglie il dolore, lo si codifica attraverso il filtro della telecamera. Ogni donna ricompone i suoi pezzi frantumati da segreti e silenzi di una vita intera, ritrovando le origini e , forse , perdonando la vita.
Il prossimo aperitivo letterario sarà sempre in Sala Guardini (Piazza Mura Gallieno, 5 a Verona) dalle 18.00 alle 19.00:
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20 giugno La valigia delle vacanze, consigli per letture estive
Per informazioni e prenotazioni scrivere ad: eventi@famiglieperlafamiglia.it
Il progetto Gener-Azioni è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
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