A chi appartiene il futuro?
di moca
A chi appartiene il futuro? Di chi è responsabilità? Come possiamo costruirlo insieme, oggi, così che sia aperto, accogliente, colorato, ma anche più giusto per tutti e tutte?
In una società che invecchia inesorabilmente, con sempre meno nascite, nella quale le tecnologie non solo aprono nuove opportunità, ma intrappolano e, spesso, creano solchi tra chi sa e chi non sa, la comprensione e la solidarietà reciproca tra le generazioni rappresentano la sfida più complessa, ma allo stesso tempo stimolante, della contemporaneità. I conflitti possono manifestarsi in tanti ambiti: l’educazione, il lavoro, la
politica e la gestione delle risorse del pianeta, solo per citarne alcuni. Non devono essere muri, ma generativi di opportunità per immaginare insieme soluzioni innovative e un nuovo modo di narrare il mondo come bene comune per tutti.
Costruire insieme il futuro
In Futuro Aperto non ci arrendiamo alla narrazione dei “giovani senza futuro” e ci impegniamo a guardare il mondo da diverse prospettive, come i famosi acronimi PoV, Points of View, che spopolano su TikTok ed Instagram. Per questo, nell’ideare e realizzare tutte le nostre iniziative per l’estate 2024, ci siamo messi in ascolto attento dei bisogni e delle aspirazioni dei ragazzi e delle ragazze, delle loro famiglie, dei docenti, dei volontari, degli operatori, dei tecnici, dei decisori politici, ed abbiamo cercato insieme di costruire ampie strade nuove per sentirci comunità educante.
Le generazioni coinvolte nel progetto
La generazione Z, i ragazzi nati alla fine degli anni ’90 e nei primi dieci anni del 2000: sono i giovani adulti e gli adolescenti per i quali è stato pensato Futuro Aperto. Non sanno che cosa fosse il mondo senza le tecnologie digitali ed i social network, hanno vissuto la pandemia chiusi in casa, parlano inglese, hanno a cuore il futuro del pianeta e si aprono al mondo come fiori a primavera.
La generazione Y o millennial, nati tra il 1981 ed il 1996, ha cavalcato il passaggio del millennio e vissuto in prima persona l’avvio della Quarta Rivoluzione Industriale e della flessibilizzazione del mercato del lavoro. Sono tanti dei nostri educatori ed educatrici, che si sono liberati dalle narrazioni totalitarie del ‘900, nutrono ancora fiducia nel futuro e nelle persone, costruiscono famiglie nuove, spesso rinunciano a fare figli in attesa di un momento migliore, si formano continuamente e hanno sviluppato l’esperienza necessaria per mettere insieme teoria e pratica.
La generazione X o della transizione, nati tra il 1965 ed il 1980, sono i genitori di quella generazione Z che, spesso, non capiscono e non riescono ad accompagnare, sono tanti docenti e tecnici con cui collaboriamo nelle Scuole e nel Terzo Settore. Sono un po’ disorientati e fanno del loro meglio per essere genitori e adulti positivi di riferimento in un mondo completamente cambiato rispetto a quello in cui erano “figli”. Fanno molti confronti con un passato che hanno forse un po’ troppo idealizzato, perché alla fine gli anni ’80, nonostante il rock, non sono stati così facili. Sono più simili ai ragazzi di quanto credano: comuni incertezze, solitudini e, soprattutto, la stessa voglia di stare insieme e costruire comunità.
I boomer, nati tra il 1946 e il 1964, sono i decisori politici, i genitori “tardivi” ed i nonni della generazione Z. Hanno ricostruito l’Italia dopo la guerra e sono cresciuti con il saldo ottimismo nel progresso sicuro ed inarrestabile. Pensavano davvero che il mondo sarebbe diventato un posto migliore e molti si portano sulle spalle la delusione che non sia stato così. Figli di contadini e casalinghe in un’Italia delle opportunità, sono diventati medici, avvocati, imprenditori e si sono costruiti una sicurezza economica che oggi è solo un miraggio per le nuove generazioni. Hanno tantissime storie da raccontare e hanno costruito il welfare dei nonni: senza di loro le nuove famiglie, probabilmente, non starebbero in piedi.
Nella comunità educante ci siamo tutti e tutte, ognuno portatore della propria storia, più o meno lunga in termini di anni, più o meno intensa per le scelte fatte da ognuno. Ognuno di noi ha una responsabilità precisa verso le giovani generazioni, sia come esempio da seguire, sia come alleato per costruire il cambiamento che vorremmo.
Proposte da ragazzi per ragazzi
Anche quest’anno il catalogo estivo delle attività di Futuro Aperto vuole riflettere la grande eterogeneità di protagonisti e strade che si possono intraprendere per stare insieme, imparare e crescere. Tutte le attività proposte sono il frutto della co-progettazione tra i partner di Futuro Aperto e sono state condivise con i giovani. Celebriamo, dunque, la fiducia di lavorare insieme e la diversità delle nostre proposte, nate da bisogni e aspirazioni anche lontanissime tra di loro.
Ci auguriamo che, arrivati al terzo anno di progetto, con le lezioni apprese e le nuove alleanze, crescano sempre di più i numeri della partecipazione dei ragazzi e delle ragazze, gratuita ed aperta a tutti, alle iniziative di Futuro Aperto. E si consolidino le relazioni educative tra le generazioni. Perché, lo sappiamo bene, solo insieme, senza etichette e senza pregiudizi, possiamo anche divertirci a fare una cosa così faticosa, ma indispensabile, come cambiare il mondo.
Sfoglia il nuovo catalogo di Futuro Aperto per l’estate 2024
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