Progettiamo le attività per ragazzi e ragazze insieme con loro
di moca
Grazie al progetto Futuro Aperto, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto della povertà educativa e cofinanziato da Fondazione Carispezia, che mira a creare nuovi presidi educativi per il contrasto alla povertà educativa minorile nei territori della Spezia e della Lunigiana, il Dipartimento FORLILPSI dell’Università degli Studi di Firenze, insieme con lo spin-off dell’Università e impresa sociale MoCa Future Designers, ha avuto l’opportunità di realizzare un seminario partecipativo con studenti e studentesse di una classe quarta dell’Istituto scolastico Capellini-Sauro.
La giornata di incontro e di lavoro condiviso ha visto i ragazzi protagonisti nel raccontare i propri bisogni, risorse e aspirazioni e le attività che vorrebbero realizzare nella propria città e nei diversi luoghi in cui vivono.
Il workshop è stato suddiviso in varie fasi, dove gli studenti hanno lavorato in gruppo insieme con tre facilitatrici ed esperte in engagement di comunità.
Primo step
In plenaria, attraverso l’utilizzo di post-it, è stato chiesto ad ad ognuno di riflettere sulle seguenti domande e di condividere il proprio pensiero con tutta la classe:
- Quali sono i problemi che percepisci nel tuo territorio?
- Cosa vorresti che ci fosse e che, attualmente, manca?
Il primo tema emerso è legato alle attività sportive. In particolare, i ragazzi hanno lamentato la presenza di spazi in disuso, non ristrutturati, e la scarsa offerta che si concentra solo su sport “classici”, quali la pallavolo, il calcio, il basket.
Secondo i ragazzi, sul territorio è presente una sola biblioteca che è aperta pochissimi giorni alla settimana (non è così, in realtà, perché le biblioteche in città sono almeno cinque più una piccola biblioteca per ogni comune limitrofo, ma questa è la loro percezione, per questo, la riportiamo n.d.r). Sulla base di ciò, è emersa la volontà di avere un’aula studio aperta in forma continuativa.
Eventi, discoteche, presenza di locali per giovani anche in inverno vengono presentati come carenze strutturali del territorio. Le attività ricreative legate al divertimento, ma anche alla socializzazione sono assenti o, comunque, troppo scarse per i ragazzi e le ragazze che sentono il bisogno e rivendicano la possibilità di incontrarsi in luoghi ricreativi, pensati e gestiti da loro.
Secondo step
Ha preso, poi, avvio la seconda sessione dove è stata posta la domanda: cosa vorresti che ci fosse e che, attualmente, non c’è?
Allo step dell’individuazione dei problemi, infatti, deve sempre seguire l’opportunità di intercettare possibili soluzioni, così tutti possiamo immaginare il nostro contributo, identificando attività ed esperienze trasformative e risolutive.
Le idee proposte sono state raggruppate (clustering) ed è stato chiesto ad ogni partecipante di selezionare l’idea sulla quale intendeva lavorare in gruppo ad una piccola progettazione.
Sulla base delle risposte sono state individuate tre macroaree di attività:
- Attività di valorizzazione del territorio
- Attività ricreative
- Attività sportive
Terzo step
L’ultimo step, il più creativo di tutti, ha previsto la progettazione delle attività nelle tre macroaree individuate. Ai ragazzi è stato chiesto di indicare:
- Cosa realizzare
- Perché realizzare quelle determinate attività
- Come realizzarle
- Con chi, riflettendo su chi coinvolgere
I risultati
I risultati hanno visto l’ideazione di giri in bici nella via Francigena guidati da esperti in storia locale medievale, degustazioni di prodotti tipici locali, corsi di musica, skate park, corsi di calcio femminile, corsi di ginnastica artistica, locali per ragazzi under 18 aperti anche in inverno, grazie alla ristrutturazione di edifici già presenti e inutilizzati. Per la loro realizzazione i ragazzi e le ragazze hanno sempre previsto il coinvolgimento e l’intervento dei decisori politici locali, dei centri turistici, di eventuali sponsor e, soprattutto, delle organizzazioni del Terzo Settore quali associazioni e cooperative varie.
L’obiettivo
La giornata di incontro, di riflessione e, più in generale, di partecipazione attiva dei giovani per i giovani ha rappresentato un momento di scambio che vuole ricordare l’importanza di coinvolgere le giovani generazioni per l’ideazione e l’appropriazione dei propri spazi.
La creazione di un territorio a misura degli e delle adolescenti parte da una consapevolezza e responsabilizzazione personale come giovani protagonisti che, necessariamente, può avvenire solo attraverso la partecipazione.
Tale partecipazione per essere efficace e raggiungere obiettivi di cambiamento può essere guidata e facilitata da operatori ed operatrici dell’educazione esperti e capaci non solo di ascoltare con attenzione e rispetto i ragazzi e le ragazze, ma anche rappresentare per loro adulti di riferimento, di cui avere fiducia e con cui fare un pezzetto di strada insieme.
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