A Roncegno un video curriculum per raccontarsi
di impacthub
I video sono la forma di comunicazione preferita dagli adolescenti del secondo decennio del 21° secolo. I ragazzi e le ragazze, nonostante guardino ogni giorno moltissimi video, non padroneggiano questo strumento.
Per questo nel progetto Alternative CV Elisa Nicoli, che nella vita fa la regista, insegna ai ragazzi a raccontare e raccontarsi attraverso lo strumento del video.
Questo progetto, curato da Impact Hub Trentino all’interno di Fuoricentro, ha come obbiettivo finale che ogni ragazzo realizzi un video di presentazione di 1-2 minuti, girato e montato con lo smartphone. Questo da un lato consente ai ragazzi di imparare delle tecniche e l’utilizzo di uno strumento, dall’altro gli spinge a riflettere sulle proprie passioni e caratteristiche personali fornendo loro una chiave diversa per raccontarsi.
In queste settimane stiamo portando a termine il percorso realizzato in due classi terze della scuola di Roncegno.
I ragazzi imparano a fare riprese video e audio e le teorie dell’inquadratura (la messa a fuoco, la regola dei terzi, la direzione dello sguardo, i campi e i piani, l’angolazione, la luce)
I movimenti di macchina (la panoramica, il movimento del personaggio, la soggettiva). Con un’apposita applicazione imparano la teoria del montaggio video (raccordo su immagini fisse, attacco in asse, le dissolvenze, raccordo sul movimento del personaggio, raccordo sul movimento telecamera) e anche di quello audio.
Con l’esperta i ragazzi lavorano sulla scrittura della storia e del racconto di sé.
“Sembra banale creare video, eppure occorre conoscere una serie di regole e fare tanti esperimenti, prima di riuscire a comunicare attraverso le immagini in movimento – spiega Elisa Nicoli. Mi entusiasma ogni volta vedere i ragazzi e le ragazze lanciarsi nella realizzazione dei video e portarmi dopo pochi minuti a volte degli interi cortometraggi. A Roncegno un gruppo di ragazzi, al secondo incontro, hanno ricreato un videogioco in filmato, mettendo in scena ciò che vedono nel mondo virtuale, con tanto di rumorista per gli effetti sonori. Non è la prima volta che mi succede che alcuni ragazzi o ragazze si fanno coinvolgere così tanto nel creare dei video molto interessanti. Magari non corretti formalmente, ma sicuramente un ottimo spunto da cui partire per affinare la tecnica”.
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