La bellezza di essere FUORICENTRO
di Impresa Sociale Artico
Un immaginario filo conduttore che partendo dalla val di Fassa scende, attraversa la catena del Lagorai per raggiungere le comunità di Valsugana e Tesino e prosegue oltre il fiume Adige per arrivare fin sull’altopiano della Paganella.
È così che si può sintetizzare – in modo forse un po’ riduttivo – il nosto progetto #Fuoricentro: coltiviamo le periferie. Un percorso di innovazione educativa durante il quale si intrecciano i passi di diverse organizzazioni: scuola, enti istituzionali, terzo settore e società private che si troveranno, per la prima volta, a condividere le fatiche e le soddisfazioni di un viaggio insieme. Alla guida, Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale in stretta connessione con Non Profit Network-CSV Trentino, che coordina l’intero progetto, e Provincia autonoma di Trento. Per tutti, la meta è la creazione di una comunità educante che condivida la responsabilità dell’educare e che al contempo si attivi per mettere in circolo buone prassi. Grazie al finanziamento su tre anni, il progetto consente di orientare le proposte sui territori in base alle peculiarità di ciascuno, invitando tutti a tenere alti attenzione e impegno.
Innovazione perché?
L’obiettivo comune ai partner coinvolti è quello di mettere in circolo processi innovativi nella convinzione che, per costruire il cittadino del futuro, scuola e territorio devono collaborare e intrecciarsi su diversi piani: l’arte, lo sport destrutturato, la conoscenza del proprio territorio e dei territori vicini. “È ampia la letteratura a livello internazionale che mette in luce l’importanza dell’educazione estetica delle nuove generazioni, ovvero l’educazione al pensiero sensibile – spiega Carlo Tamanini, responsabile dell’area educazione e mediazione culturale del Mart, il museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto coinvolto nel progetto. “È dimostrato come diventare sensibili ai linguaggi del mondo – la natura, la letteratura, l’arte, la musica – supporta l’equilibrio armonico della persona. Se non abituiamo le nuove generazioni, e anche noi adulti, a diventare sensibili nei confronti di ciò che ci circonda rischieremo di contribuire alla crescita di persone capaci di trovare soddisfazione solo nelle logiche del consumo e del possesso. L’arte è una via d’accesso eminente per una vita più piena e consapevole.”
Innovativa, inoltre, è stata e continua ad essere la metodologia della co-progettazione dal basso che da due anni a questa parte ha permesso a tutti i partner di condividere obiettivi e di mettere in rete competenze. In questo percorso è prezioso il lavoro dei coordinatori dei servizi sociali delle tre comunità di valle coinvolte: Comun General de Fascia, Comunità della Valsugana e Tesino e della Paganella. Tre persone – tre donne Alessandra Voltolini, Cipriana Tomaselli e Martina Casagrande – che si stanno mettendo in gioco per tenere tutto assieme, per far dialogare mondi diversi e costruire una rete che vada oltre i confini della propria competenza. Perché la rete è fitta: 30 differenti partner, uomini e donne che periodicamente si incontrano per pianificare il viaggio e condividere i compiti. “Oltre ad essere importante per il nostro territorio – spiega Laura Bonomi, coordinatrice della Scola Veies della cooperativa sociale Oltre della Val di Fassa – credo che questo progetto sia importante a livello trentino. Oggi si fa una gran fatica a fare rete tra i diversi enti – pubblico, privato, terzo settore – e il progetto #fuoricentro si presenta come un unico filo conduttore in grado di coinvolgere in modo diretto ed indiretto l’intera comunità. È questa la sua vera forza.” Secondo Benedetta Dalla Valle, responsabile del Centro Aperto di Andalo, “è un progetto che apre le menti”. “Le attività di #fuoricentro – spiega Benedetta – danno ai ragazzi di qui la possibilità di riscoprire la bellezza del proprio territorio ma al contempo aprono nuovi orizzonti ad esempio sulle nuove opportunità professionali, per noi non scontate e differenti da quelle cui abituati ad avere qui.” Oltre a Comun general de Fascia e Comunità della Paganella, il terzo territorio coinvolto è la Comunità di Valsugana e Tesino dove gli Istituti Comprensivi coinvolti sono ben tre. “Le attività che si realizzeranno sul nostro territorio – spiegano Alessandro Turcato e Francesco Minora, docenti dell’Istituto Comprensivo di Borgo Valsugana – avranno come filo conduttore la cura degli spazi comuni. All’interno e all’esterno della scuola, con il coinvolgimento del Mart, ma anche nelle località limitrofe”. Una delle attività, ad esempio, coinvolgerà i ragazzi nella mappatura in bici di alcuni dei luoghi più significativi lungo la ciclabile della Valsugana.
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