FLIC IMPACT: valutare la coerenza del percorso con gli obiettivi

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Lavorare su un approccio innovativo dell’orientamento richiede innanzitutto di sapersi orientare. 

Per aiutarci abbiamo adottato una mappa. Come spesso capita quando si possiede una mappa, non la consultiamo sempre perché la strada l’abbiamo studiata a lungo, l’abbiamo interiorizzata e fatta nostra. Nel tempo abbiamo conosciuto così bene il territorio rappresentato dalla nostra mappa che abbiamo scoperto anche strade nuove, non tracciate, ma comunque rilevanti perché abitate dai nostri ragazzi e ragazze e dalle loro famiglie.

Così periodicamente ci fermiamo, riprendiamo in mano la mappa, e verifichiamo se effettivamente stiamo ancora percorrendo la strada giusta, integriamo se serve i percorsi alternativi per la meta, ma soprattutto verifichiamo di non aver stravolto completamente la nostra idea, dandola troppo per scontata.

Martedì 14 febbraio ci siamo radunat* per valutare l’impatto del nostro lavoro. In gruppi abbiamo ripreso alcune attività che abbiamo proposto per valutare la coerenza con gli obiettivi che ci eravamo dati.

La nostra mappa si chiama Teoria dell’Autodeterminazione e ci serve per valutare il cambiamento che avviene durante questo percorso nei soggetti coinvolti dal progetto.

Questa ci dice che le persone sono motivate a crescere e a cambiare per il bisogno di competenza, il bisogno di relazione e il bisogno di autonomia. Le attività proposte quindi tengono conto di queste dimensioni fondamentali della persona.

L’Università di Pisa ci assiste in questo lavoro valutando con la ricerca quantitativa e qualitativa se effettivamente il lavoro fatto provoca un cambiamento in questa direzione.

Cosa ci aspettiamo che cambi nei nostri ragazzi e nelle nostre ragazze?

Ce lo siamo dett* più volte e lo abbiamo riconfermato nel nostro ultimo appuntamento: l’orientamento non è un momento, ma è un modo di approcciarsi alla scelta che parte dalla consapevolezza di sè, dalla conoscenza di ciò che il territorio offre e che mira a costruire un tessuto sociale e della comunità che sia di sostegno, verso il quale si sviluppa un senso di appartenenza.

FLIC non è una magia che permetterà a ragazzi e ragazze di non fare errori, ma è un percorso che permette di fare scelte più consapevoli, in modo da aumentare quella che chiamiamo capacità di determinare il proprio progetto di vita. Ciò significa che anche l’errore può essere affrontato senza smarrirsi: avendo imparato a scegliere si possiedono le risorse per un eventuale cambio di rotta veloce. Se si è capito dove si vuole andare, si può decidere quale percorso è migliore in quel momento e quale mezzo prendere per raggiungere l’obiettivo. Questa è la competenza principale che un percorso di orientamento mira a sviluppare.

 

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