Il linguaggio silenzioso del con-tatto

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Perchè il tocco è importante e come cambiano le sue funzioni nel corso dello sviluppo?

La maggior parte delle interazioni del bambino con l’ambiente che lo circonda coinvolge il tatto, un linguaggio silenzioso in grado di fornire all’individuo informazioni non solo di carattere discriminativo (es. forma, temperatura, consistenza) utile per la manipolazione degli oggetti, ma anche significati sociali utili per entrare in relazione con l’altro.

L’organo sensoriale che permette l’acquisizione di questa ampia gamma di informazioni è la pelle, sulla quale si trovano alcune cellule che rispondono in modo selettivo al tocco che ha le caratteristiche termomeccaniche della carezza. Primaria interfaccia tra l’organismo e il suo ambiente, si può dire che la pelle costituisca il punto fondamentale di contatto tra il sé e l’altro fin da momenti molto precoci nello sviluppo.

In con-tatto con l’altro.

Il tatto è il primo canale sensoriale a svilupparsi in utero e rappresenta il primo modo per entrare in contatto con il sé e con l’altro. Alla nascita, il tocco continua ad essere un canale privilegiato, che i genitori istintivamente adottano nell’interazione con il loro bambino in diversi contesti e con diverse funzioni che spesso rispondono a bisogni di vicinanza, conforto e rassicurazione. La letteratura tuttavia mostra che al di là della funzione calmante, il tocco è particolarmente rilevante per lo sviluppo sociale del bambino, sottolineandone una funzione interattiva e comunicativa. Infatti, già molto precocemente le relazioni sociali del bambino si fondano su una stimolazione tattile positiva che presto acquisisce un carattere di reciprocità e che porta con sé un valore di ricompensa. Oltre al significato comunicativo, il tocco sembra preparare fisiologicamente l’organismo ad elaborare meglio le informazioni multisensoriali che lo circondano, costituendo dunque una modalità di connessione che favorisce l’apprendimento sociale multisensoriale. Con la crescente abilità di movimento, la stimolazione tattile che viene fornita al bambino diventa più variegata e agli elementi precedenti si aggiungono ad esempio supporto e riposizionamenti nello spazio. Inoltre, crescendo, i contesti di vita del bambino si ampliano, così come la sua rete sociale che si espande anche oltre al nucleo familiare e inizia a comprendere insegnanti e pari. Il tocco viene quindi utilizzato nel gioco con i pari e con gli adulti per cercare o dirigere l’attenzione dell’altro, per ricevere sicurezza necessaria ad esplorare l’ambiente, come gesto convenzionale che pur sempre veicola un significato sociale (es. tenersi per mano mentre si cammina), ma anche per consolare l’altro quando si trova in un momento di difficoltà.

In con-tatto con il sé.

Attraverso il tocco, il bambino acquisisce anche informazioni relative al proprio corpo collocato in uno spazio, costruendo pian piano quella che viene definita “esperienza soggettiva del sé”. Fin dalla vita intrauterina infatti le sensazioni tattili contribuiscono alla scoperta del proprio corpo e delle sensazioni interne che scaturiscono da essa. Nel corso dei primi anni di vita, ricevere una stimolazione tattile affettiva aiuta il bambino a definire quali sono i confini del proprio corpo, aiutandolo a comprendere di essere un individuo separato dagli altri e capace di agire nel proprio ambiente, permettendogli inoltre di specializzarsi a recepire le informazioni sulle proprie sensazioni interne e i bisogni del proprio corpo.

Se desideri saperne di più su questo argomento, partecipa all’incontro del 14 aprile 2021 ore 18.00, promosso dal Family Hub – Cooperativa Social Poalo Babini di Forlì. La partecipazione è gratuita, ma è obbligatoria la prenotazione iscrivendosi via mail a jennifer.zanetti@paolobabini.it

DAI IL TUO CONTRIBUTO ALLA RICERCA!

Se hai una bambina o un bambino tra i 3 e gli 11 mesi:

  • PARTECIPA al nostro studio online “Me(&)Te: il tocco affettivo nello sviluppo della cognizione sociale”.

COSA OSSERVIAMO E PERCHÈ? Le preferenze visive dei bambini durante la presentazioni di brevi animazioni, per capire se ricevere una stimolazione tattile li aiuta ad apprendere meglio, specialmente in contesti sociali e interattivi.

COME E DOVE PARTECIPARE? Direttamente da casa vostra! La ricerca è interamente online e ha una durata di circa 10 minuti; per accedere alla sessione è sufficiente cliccare sul seguente link utilizzando un computer con Google Chrome: https://www.labvanced.com/player.html?id=17005

IN COSA CONSISTE LO STUDIO? Dopo una prima parte introduttiva in cui vengono illustrate tutte le informazioni necessarie, vi chiediamo di toccare sulla fronte il vostro bambino/a mentre vedrà due personaggi comparire sullo schermo. Seguiranno alcuni video in cui i personaggi raggiungeranno dei frutti e poi vedremo se il bambino/a preferisce per uno dei due frutti, guardandolo più a lungo. Infine le verrà chiesto di compilare un breve questionario. Al termine dello studio le invieremo un attestato personalizzato di partecipazione come baby scienziato/a per il prezioso contributo alla ricerca!

Se hai una bambina o un bambino tra i 3 mesi e i 5 anni:

 

Dott.ssa Laura Carnevali, borsista di ricerca in Psicologia dello Sviluppo. Università degli Studi di Padova.

Dott.ssa Jennifer Zanetti, Psicologa Clinica dello Sviluppo. Cooperativa Sociale Paolo Babini – Forlì.

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