Potenziare i servizi educativi per la prima infanzia nei territori di montagna: risultati e azioni del progetto Essere all’altezza

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Sta per concludersi il secondo anno di attività mirate al potenziamento dell’offerta di servizi educativi e di cura per la prima infanzia nei territori di nove i Comuni della provincia di Parma, ubicati in zona pedemontana e montana, portati avanti da Essere all’altezza, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del fondo al contrasto alla povertà educativa. In questa fase, iniziata con la ricognizione dei bisogni sul territorio, la co-progettazione con gli Enti territoriali e le famiglie, sono state innestate diverse azioni che hanno generato interesse e partecipazione da parte di vari soggetti.

La diversificazione delle proposte di potenziamento dei servizi 03 dell’area pedemontana e montana rispetto all’offerta tradizionale di nido/scuola si sta rivelando funzionale per il coinvolgimento delle famiglie. – spiega Laura Parenti, referente del progetto per la cooperativa Proges, che fa da capofila – L’offerta si è concretizzata con l’attivazione di spazi rivolti a genitori-bambini, prolungamento orari, laboratori artistici, musicali e teatrali, diverse iniziative e servizi per il sostegno alla genitorialità. Le famiglie hanno apprezzato e aderito alle proposte, quali elementi di novità, logisticamente accessibili, risposta a bisogni organizzativi ed educativi, importanti per favorire la socialità dei bambini e la condivisione per genitori”.

Il Nido diventa quindi un Hub, che promuove diverse opportunità per le famiglie, nonché attività inclusive, flessibili, facendo rete con il territorio, grazie anche alla collaborazione con I Centri per le famiglie dei due Distretti e al coinvolgimento di esperti capaci di favorire l’accesso a offerte culturali-educative.

Un lavoro congiunto che, proprio in virtù della stretta collaborazione tra più soggetti, ha la forza di comprendere i bisogni di genitori e bambini dei Comuni coinvolti, strutturando soluzioni in grado di risultare impattanti e positive. Un lavoro come quello condotto dalle figure di sistema del progetto quali Community manager e case manager, il cui ruolo è costruire reti e relazioni tra soggetti, enti e servizi sociali finalizzato a innalzare il benessere e la qualità dell’offerta.

“Il bilancio di questo primo periodo è più positivo – raccontano le Community manager Sara Monserrat Lamanna e Silvia Cunegondi la partecipazione è cresciuta e il progetto è diventato un punto di riferimento sia per le famiglie sia per gli enti pubblici. Continueremo a promuovere l’accesso ai nidi, anche con formule di frequenza flessibili, a investire su momenti formativi rivolti alle comunità e consolidare le reti di collaborazione, con l’auspicio che questo concorra a creare una nuova cultura dei servizi nei territori coinvolti in grado di proseguire anche dopo il progetto”.

Reti e relazioni in cui enti e servizi sociali divengono il punto di snodo nel contatto con il territorio.

“In un momento in cui il contesto generale registrava un calo demografico, il comune di Borgotaro presentava invece un aumento delle richieste di accesso ai servizi educativi dell’infanzia, dando origine a liste d’attesa.  – spiega Martina Fortunati, assessore all’istruzione e politiche per l’infanzia di Borgotaro – Utilizzando contributi regionali siamo riusciti ad ampliare il nostro nido comunale di ben 10 posti e, grazie al progetto Essere all’altezza, abbiamo avuto la possibilità di arricchire di arredi gli spazi permettendo questo ampliamento a livello tecnico. Dall’altra parte, in virtù delle sinergie che si sono create, siamo stati in grado di continuare il percorso intrapreso nella lotta alla povertà educativa, coinvolgendo quelle famiglie che, per scelta, non accedevano ai servizi per l’infanzia”.

Tra gli obiettivi del progetto c’è anche la realizzazione da parte di Proges di una Child safeguarding policy, presentata recentemente nel corso di una conferenza, che descrive l’impegno nel prevenire e rispondere in modo appropriato ai rischi di abuso e maltrattamento all’infanzia implementando procedure di tutela che dovranno essere applicate in tutti i programmi e attività.

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