L’esperienza del Nido Bellentani di Bedonia. Intervista all’assessore Serena Previ
di progescoop
Il potenziamento dei servizi educativi nelle zone montane, messo in atto dall’iniziativa Essere all’altezza, progetto selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, con particolare attenzione all’esperienza diretta del nido d’infanzia Bellentani di Bedonia, è stato al centro di un dibattito coinvolgente tra vari soggetti che operano nel territorio a favore dei bambini e delle famiglie.
L’incontro, dal titolo “Politiche e buone prassi: l’esperienza del nido Bellentani di Bedonia,” ha rappresentato un momento importante per valorizzare gli investimenti nel settore educativo compiuti nel corso degli anni dal Comune di Bedonia.
Questo perché si tratta dell’unica struttura per l’infanzia, attualmente presente nei due distretti dell’Appennino parmense, a offrire un servizio fruibile durante tutto l’anno scolastico, con orari di apertura dalle 7:30 alle 18:30, a dimostrazione dell’impegno nel soddisfare le esigenze delle famiglie e nel potenziare i servizi per il benessere della comunità.
“Il Comune di Bedonia ha deciso di avviare un’esperienza innovativa di nido, con un’apertura tutto l’anno per 365 giorni dalle 7:30 alle 18:30, ma mantenendo e anzi riducendo le rette per avere davvero un servizio accessibile. Tutto perché consapevoli che l’asilo nido è un diritto delle famiglie, ma anche dei bambini e delle bambine. – spiega Serena Previ, Assessore ai servizi educativi di Bedonia – Il progetto Essere all’altezza ha permesso di ampliare il servizio che in 5 anni ha visto triplicare l’utenza e l’apertura di una nuova sezione. Oltre ciò, sono stati messi in campo interventi per le famiglie di accompagnamento alla nascita e nel primo anno di vita, oltre che attività per genitori e figli nei primi mille giorni”.
Come può definire l’esperienza del Nido di Bedonia e la risposta delle famiglie?
“L’esperienza del Nido Bellentani nasce dal desiderio di invertire la tendenza demografica e poter rendere un piccolo comune di montagna un paese a misura di famiglie. Le risposte non si sono fatte attendere e ogni anno la presenza dei bambini al nido è costantemente in aumento”.
Quanto è stato importante lavorare in sinergia con gli altri soggetti coinvolti?
“Fondamentale per l’avvio del progetto è stata la stretta collaborazione con l’ente gestore, il centro per le famiglie e i servizi del territorio. Insieme abbiamo potuto partire dalle esigenze delle famiglie e ripensare a un servizio su misura”.
Come avete agito per intercettare i bisogni delle famiglie?
“Nel 2019, parlando con giovani famiglie del territorio, abbiamo capito come in un paese di montagna fosse ancor più necessario pensare a un nido che potesse andare incontro alle esigenze di pendolari, ma anche di commercianti che nella stagione estiva, quando i servizi scolastici chiudono, lavorano maggiormente. È nata così l’idea di aprire tutto l’anno con un orario maggiore”.
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