La comunità che crea giocando

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Riunire grandi e bambini con il pretesto della narrazione e dell’ascolto condiviso, può far scoprire espressioni uniche di bellezza, stimolate dalla creatività ludica, quella dei bambini e quella che gli adulti credevano di aver perso. È questo quanto abbiamo vissuto in due eventi realizzati di recente a Mesagne nell’ambito della programmazione 2019/2020 del progetto E se diventi farfalla. Entrambi gli eventi sono stati realizzati in luoghi pubblici, un parco cittadino e una sala del Castello, entrambi i luoghi in genere sono destinati ad occasioni congressuali per adulti. Il primo “E se i bambini e le bambine di Mesagne inventassero storie degne e folli” realizzato in occasione dell’iniziativa nazionale “Io leggo” è dedicata a Gianni Rodari: abbiamo chiesto all’illustratrice Vittoria Facchini di giocare con noi attraverso il Codice fantastico rodariano. Dialogando con i bambini e soprattutto con i grandi, ci ha introdotto alla sua personale narrazione grafica, dove il disegno è la cornice forte di un pensiero fantastico e unico. Abbiamo giocato attorno al nome della nostra città MESAGNE, un suono che da sempre rimanda una serie di assonanze bizzarre ricche di GNE GNE ..castaGne, lasaGne, campaGne, montaGne, piGne, laGne. Ebbene, questi termini sono diventati il fulcro di un gioco creativo, linguistico e grafico che ha permesso ai presenti di costruire un albo illustrato condiviso con tante piccole filastrocche incentrate sul nome Mesagne.

Il secondo evento, “Aria, acqua, terra e fuoco”, un laboratorio artistico creativo ispirato all’albo illustrato Respira Piccolo Albero Respira, di Sandra Dema e Antonio Boffa (ed. Gruppo Abele). Il laboratorio si è svolto nell’ambito della 4a edizione “Scuole in festa”, la manifestazione cittadina promossa dall’amministrazione comunale mesagnese. Per questo Natale ci siamo voluti fare un dono, la promessa di più rispetto per l’ambiente, ricordando la forza della natura, capace di riprendersi anche quando la mano dell’uomo tende a deprivarla della sua bellezza. Il laboratorio ha permesso a ciascuna famiglia di creare il proprio pezzo di foresta, utilizzando scarti di riviste e giornali. Ogni elaborato è stato un atto simbolico di presa di responsabilità nei confronti di un futuro più rispettoso dell’ambiente da parte di grandi e bambini.

Entrambi gli eventi hanno avuto la caratteristica di unire genitori e bambini, attraverso il gioco creativo, ritrovando in entrambi le occasioni il piacere di vivere una comunità equilibrata in cui gli spazi fisici e temporali, si adeguano a quelli dei bambini, come in un tempo sospeso in cui la bellezza e la poesia fanno da padrone e donano la speranza per un futuro migliore.

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