GIOCHIAMOCI LA FACCIA | mostra–laboratorio per scoprire emozioni dentro e fuori gli schermi

di

La Biblioteca Comunale di Codognè, a Treviso, con la terza mostra “Giochiamoci la faccia | mostra-laboratorio per scoprire emozioni dentro e fuori gli schermi” realizzata in collaborazione con Zaffiria, si conferma punto di riferimento nel territorio nella progettazione e realizzazione di mostre interattive dedicate a bambini e bambine insieme alle loro famiglie, oltre che a giornate di formazione per insegnati, educatori e operatori che si occupano e si prendono cura della prima infanzia.

Cartolina fronte-retro della mostra; immagine di uno dei sei mostri che indicano il percorso della mostra.

Inaugurata a dicembre 2022, questa mostra-laboratorio è in continua evoluzione, costruita grazie alla creatività dei bambini e delle bambine che la attraversano.

La mostra mette al centro la faccia e gli elementi, occhi-naso-bocca, che la identificano e caratterizzano, per avviare un’esperienza di ricerca e sperimentazione materica-grafica per rappresentare e raccontare tante espressioni.

Con Zaffiria, centro per l’educazione ai media, sviluppiamo il tema dei sentimenti e delle emozioni con il digitale. Questo strumento, nel suo uso più divergente e creativo, può stimolare e potenziare l’immaginazione, la fantasia, la creazione collettiva. Uno strumento potente che è importante saper utilizzare, conoscendone anche limiti e pericoli: scopriremo insieme piste di lavoro per aiutare bambini e bambine a vivere anche l’ambiente digitale in modo sano e protetto, lavorando sul gruppo, le relazioni, il riconoscimento reciproco, l’empatia.

Postazioni gioco con materiali diversi e pannelli per appendere foto e disegni; una bambina mentre costruisce una faccia.

Al loro arrivo bambini e bambine giocano con l’app BLA BLA BLA, dove alcune facce reagiscono all’audio captato dal microfono del nostro dispositivo e mentre parlano, l’espressione del viso cambia seguendo il volume delle voci.

In seguito i mostri protagonisti di un’altra app sono “fisicamente” presenti nei cartelli 100×70 che accompagnano i visitatori nel percorso che si sviluppa in di 5 tappe:

A – “Quattro punti per una faccia” rompe lo stereotipo del disegno frontale e ci insegna a giocare con 4 punti messi casualmente in un spazio definito per vedere nuove e inaspettate facce. Testo di riferimento: Il mio primo laboratorio creativo, Roberto Pittarello, La scuola del fare

B – “Ritratti tattili” e “Sfere, sfoglie e lucignoli” propongono rispettivamente una ricerca tattile per individuare e realizzare un ritratto caratteriale, mentre con sfere, sfoglie e lucignoli utilizziamo le tre forme base della lavorazione dell’argilla nel gioco di rappresentazione delle espressioni facciali. I testi di riferimento sono: I laboratori tattili, Bruno Munari, edizioni Corraini; Giochi di terra – le prime tecniche della ceramica, Roberto Pittarello, LIF

C – “Segni diversi, facce diverse”, liberamente ispirato al libro di Bruno Munari, Alla faccia, Maurizio Corraini, parte dalla sperimentazione di strumenti grafici in nero o bianco per disegnare facce davvero ricche di carattere.

D – E – Nelle postazioni “Il giardino della gentilezza” e  “La ruota delle emozioni” giochiamo con l’app  my kind voice. L’app è indirizzata a bambini e bambine nella fascia di età tra i 6 e i 12 anni, ed è composta da 16 attività che attivano meccanismi utili a prevenire bullismo e cyberbullismo. Le attività sono pensate per essere svolte in ambiente scolastico e domestico, innescando una proficua co-educazione. Il gioco trasporta bambini e bambine in un mondo fantastico popolato da simpatici mostri, che li invitano a completare giochi e attività

Perché una mostra-laboratorio?

Il laboratorio è definito come “spazio attrezzato per un’attività specifica, tecnica o scientifica, di carattere sperimentale o anche produttivo”, possiamo aggiungere che questo laboratorio è anche un “tempo” importante, ricco, che attraverso il gioco ci mette nella condizione di ricerca, di attesa, di sorpresa, di verifica e condivisione delle scoperte.

Anche gli adulti che solitamente si ritagliano il ruolo di accompagnatori, ad un certo punto vengono coinvolti dai bambini e delle bambine perché devono scattare le foto delle facce che hanno costruito e che poi possono smontare e ricomporre per crearne di nuove.

Con l’utilizzo dell’app “my kind voice” l’adulto è con il bambino, al suo fianco per condividere domande, trovare risposte, cercare soluzioni creative, stare in ascolto.

La mostra-laboratorio crescerà con le costruzioni, le immagini, le parole e le esperienze di tutti i visitatori grandi e piccoli che la attraverseranno fino a fine marzo 2023.

Facce realizzate a partire da 4 punti; faccia costruita con materiali diversi, un’insegnate durante la formazione esplora l’app my kind voice.

 

 

Regioni

Ti potrebbe interessare

Giochiamo con il Metro nelle Aule a cielo aperto tra Codognè e Mazara

di

Giochiamo con il Metro nelle Aule a cielo aperto tra Codognè e Mazara del Vallo Il progetto “Aule a cielo aperto” nasce...

“Per bellezza e meraviglia”: un corso di formazione in 10 appuntamenti per insegnanti e famiglie

di

È possibile contrastare la povertà educativa attraverso l’arte? E come affrontare questa sfida in un periodo di forte disagio e di grandi...

I quaderni di lavoro del progetto “E se diventi farfalla”

di

Il 27 giugno 2018, nella sala di Giunta del Palazzo Comunale di Bari, si svolgeva la conferenza stampa di avvio del progetto E...