Andiamo a Zonzo: un ciclo di laboratori itineranti alla scoperta del Paesaggio. Di Solidarietà e Azione

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Matrice identitaria e luogo di valore per la ricchezza simbolica che custodisce, il paesaggio riveste, oggi più che mai, una fondamentale importanza nel contrasto alla povertà educativa. Solidarietà e Azione, nell’ambito del progetto E se diventi farfalla ha organizzato a Mazara del Vallo nel periodo settembre 2019/gennaio 2020, un ciclo di laboratori itineranti alla scoperta del paesaggio: Andiamo a Zonzo, dove Zonzo é nell’unico posto invisibile al satellite, dove possiamo stanare la magia.
La conoscenza del paesaggio educa lo sguardo ad una percezione sensibile del patrimonio culturale inscritto e stratificato nelle sue molteplici pieghe, generando nella coscienza, e fissando nella memoria, sentimenti affettivi di appartenenza e di presa in cura che sono i pilastri fondamentali per la crescita armoniosa di una comunità.

Che sia il greto di un torrente, gli argini di un fiume o un giardino abbandonato, il paesaggio si offre ai bambini come territorio dinamico della diversità, luogo per eccellenza dello stupore e della scoperta, ambiente ideale per esperienze vere (conoscitive, ludiche, creative, estetiche, contemplative).
Portati in una autentica dimensione di “experimentum mundi” essi recuperano il senso del rischio e dell’ avventura. Come piccoli flâneur, sostenuti in questo slancio dalla fiducia dell’adulto che li affianca, interagiscono con l’ambiente in modo del tutto estemporaneo, con azioni di scoperta e operosità creativa.

Con la disponibilità di strumenti minimi di base (fili e forbici per legare o per tagliare, materiali cartacei, contenitori e pellicole trasparenti) li vediamo in azione nella riorganizzazione dei materiali di raccolta (i bambini sono dei raccoglitori) e nella restituzione di una nuova rappresentazione del paesaggio, di un nuovo modo di immaginarlo e raccontarlo attraverso rielaborazioni personali, composizioni o installazioni effimere.
Camminando nei luoghi più selvatici del territorio, incontrano la palude, dai margini incerti tra terra e mare, dove non c’è spazio per agricoltura, allevamenti, abitazioni. Qui hanno modo di osservare un vero habitat naturale, con vegetazione alofita e timidi animali, soprattutto uccelli, non di rado anatroccoli…e di contemplare la vita segreta dell’acqua, sgranocchiando biscotti.

In un paesaggio altamente evocativo, come un parco archeologico, scoprono tra le rocce i fiori di mandragora, l’erba amata dalle streghe, le orchidee e tante altre piante selvatiche. Cosa possiamo cercare, in mezzo all’erba, che sia pesante o leggero, lungo o corto, spinoso.. liscio… cavo..? Facciamo un piccolo museo pensile, con degli stecchi e dei contenitori, a caccia di differenze, tra gli alberi e i prati. L’osservazione delle piante e degli animali selvatici é parte integrante dell’azione educativa che attribuisce una grande importanza alla conoscenza non solo sensoriale ma anche nominale delle creature, tra le più caratterizzanti, che abitano gli ambienti fin qui visitati.

Dalle suggestioni vive, sensoriali ed emozionali, i bambini giungono in maniera del tutto autonoma alla rielaborazione interpretativa e creativa delle esperienze vissute.
Zonzo può trovarsi anche in città, in un luogo che racconta il paesaggio attraverso la fauna che lo abita, al museo ornitologico di Mazara (seconda collezione più ricca d’Italia).

Scatti fotografici operati dai bambini, dettagli e inquadrature, lasciano stupiti per lo sguardo attento ai particolari. Come possiamo interpretarli e raccontarli ancora? Istinto, Stupore, Curiosità, Autonomia…sono i pilastri fondamentali su cui i bambini costruiscono le loro abilità e le loro competenze future. Come accade con qualsiasi cucciolo che viene al mondo, queste facoltà li spingono a lanciare il cuore oltre l’ostacolo, a superare le soglie, a mettersi in gioco, a rischiare.
Da queste esperienze di esplorazione autonoma e di scoperta, ne trarranno forza e ispirazione per la loro vita.

Gli ambienti naturali non strutturati sono il luogo privilegiato di esperienze complesse. Luoghi dalle frontiere mobili, in continuo mutamento, dove i bambini possono sviluppare coraggio, resilienza, fiducia in sé stessi.
L’adulto che li accompagna nella crescita deve saper trovare la giusta distanza tra il compito di proteggere e quello di educare.

Le esperienze qui raccontate sono la testimonianza di un atto di fede nelle capacità dei bambini e delle bambine.

*Tutto il materiale raccolto di questo ciclo dedicato al Paesaggio è parte dell’azione del Progetto dedicata alla Mostra/Installazione 2020. L’evento, previsto per il 3 aprile, con allestimenti siti negli spazi interni ed esterni del Giardino del’Emiro del Parco di Miragliano di Mazara, é stato rinviato a data da determinare, a causa dell’emergenza Covid 19.

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