Hai visto quanti gatti sui tetti? La partecipazione del quartiere parte dalla scuola

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A Rimini, le attività sono ripartite con i laboratori per la scuola dell’infanzia e la classe prima elementare dell’Istituto Comprensivo più multiculturale del territorio. L’obiettivo è sostenere la scuola affinché si riappropri del suo essere istituzione culturale per la comunità locale, luogo in cui adulti e bambini si pongono domande sulla realtà e sulla sua possibile trasformazione. Spesso la scuola si trova ancora a scegliere, nella sua quotidiana attività, se “essere una scuola che continua imperterrita a dare informazioni e a formare quella parte di intelligenza che si chiama memoria” oppure se essere “scuola di pensiero, scuola che vuole insegnare a pensare, sollecitare la creatività, valorizzare le capacità critiche”.

Nel secondo caso, ci ricorda il maestro Alberto Manzi (la cui scuola ha fatto una nazione, non solo un quartiere), “occorre procedere in modo diverso e occorre che anche gli strumenti siano diversi”: adulti e bambini mettono insieme le loro capacità, abilità, i propri sguardi sul presente, sul passato e sul futuro per provare a capire e trasformare la propria comunità, il proprio quartiere.

Non si tratta solo di immaginare nuovi progetti in prototipo o di abbellire luoghi, ma di riattivare le relazioni, i saperi e le energie del quartiere mettendo al centro i bambini e le bambine. E’ indubbio che uno dei più potenti archetipi che sanno mantenere coesa la comunità è la protezione dell’infanzia. Oggi però anche per i bambini diventa sempre più difficile essere una piccola comunità che ha diritto ad essere protetta così come ha diritto di esprimersi e vivere sperimentando autonomia e protezione, regole e libertà. La solitudine dei ritmi, delle abitudini, della percezione dei pericoli e delle opportunità ha sbriciolato quella comunità di bambini che giocava imperterrita a pallone dove non doveva o trasformava un sottoscala in un regno nuovo di zecca.

Per questo la scuola oggi ha un ruolo ancora più importante: la comunità di bambini e bambine che la mattina attraversa il cancello è un potenziale fondamentale per ripensare i nostri quartieri e le nostre comunità locali. È quindi importante che la scuola torni a progettare esperienze per tutti, ritrovi la sua visione immaginativa e trasformativa grazie allo sguardo dei più piccoli e abbia il coraggio dell’impossibile perché solo da piccoli abbiamo il potere di trasformare una vecchia scopa in un cavallo pronto per splendide avventure. Nel tempo di quel potere, occorre che tutta la comunità sappia pensarsi e immaginarsi diversa o, almeno, che sia chiamata a dare il meglio di sé.

Partendo dall’artista arabo Walid Taher, illustratore di albi d’arte per l’infanzia, è stato avviato un lavoro di studio sui gatti: dall’osservazione scientifica, alla classificazione, alla sperimentazione di tecniche artistiche diverse per disegnare i gatti e per realizzare un’installazione collettiva e sorprendente per la città. Gatti giganti, che rispecchiano e raccontano i tanti mondi grafico-espressivi dei bambini e delle bambine, vengono prodotti su pvc, in cerchi da 60 cm di diametro e inseriti in hula-hoop per poter essere più facilmente collegati e creare una passeggiata meravigliosa, a testa in sù, per vederli camminare sulle nuvole, ma anche proiettati sull’asfalto con giochi di luce e colori. Tutto il quartiere viene attivato: le famiglie proprietarie dei terrazzi su cui sarà necessario ancorarsi apriranno le loro case per accogliere la fantasia dei più piccoli e regalare a tutto il quartiere e alla città un momento poetico che ha l’obiettivo di percepirsi diversi, di vivere lo spazio anche in un altro modo, di cominciare a far immaginare anche agli adulti che il quartiere può trasformarsi.

Venerdì 17 maggio 2019 sarà proposta una giornata di studio e atelier dedicata a scoprire come valorizzare la cultura araba in classe e, successivamente, nella città, grazie allo studio di casi proposto dalla Biblioteca Nazionale di Francia e dall’Istituto del Mondo Arabo di Parigi. Esempi di percorsi, laboratori, attività e progetti didattici realizzati dalle scuole primarie in Francia saranno da spunto e ispirazione agli insegnanti, educatori e operatori culturali interessati. L’artista arabo Walid Taher, illustratore di albi d’arte per l’infanzia, guida un grande laboratorio artistico per le maestre.

Per informazioni: info@zaffiria.it

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