“Cambiamo copione”: un laboratorio teatrale per prendersi cura di disagio e senso d’isolamento
di DOORS
Il Laboratorio di Teatro dell’Oppresso “CAMBIAMO COPIONE” è realizzato dall’Associazione MOM con la collaborazione di Parteciparte e rappresenta una delle attività messe in campo da progetto DOORS per rafforzare le strategie di supporto all’apprendimento e all’educazione e favorire la socializzazione e l’incontro in sicurezza di ragazze e ragazzi.
Il percorso è iniziato il 20 maggio 2021 presso il plesso Baracca dell’Istituto Comprensivo Simonetta Salacone, a Roma, e affronta, attraverso le tecniche ludico-teatrali molto graduali e semplici del Teatro dell’Oppresso, le situazioni più problematiche e complesse del nostro quotidiano – come il disagio e il senso di isolamento, i cambiamenti nel modo di relazionarci, gli stereotipi di genere, il razzismo – con l’obiettivo di condividere e co-progettare soluzioni, idee e strategie creative concrete per farvi fronte. Abbiamo chiesto a Leila Spignese (referente MOM) di spiegarci meglio di cosa si tratta.
Il progetto mira alla creazione di scene teatrali che trattano argomenti portati dai ragazzi e dalle ragazze che partecipano al laboratorio. I loro vissuti, le loro sfide quotidiane, vengono messe in scena attraverso l’utilizzo di giochi teatrali che servono a caratterizzare i personaggi e le loro interazioni. Le situazioni di cui parlano le scene sono situazioni irrisolte od oppressive che vengono poi affrontate collettivamente, con l’aiuto di una figura adulta facilitatrice.
I: Come nasce la collaborazione con la compagnia di Teatro dell’Oppresso PartecipArte?
MOM: Parteciparte lavora in sinergia con MOM da molti anni ed anche la relazione con la scuola, per entrambi i soggetti, non è nuova. In molti progetti condivisi, soprattutto le formazioni svolte in passato, come quella per insegnanti e genitori dal titolo “Fare la differenza”, sono state occasioni per operatori e docenti di valorizzare la buona intesa lavorativa, a partire dalle esigenze della scuola stessa.
I: Puoi descrivere meglio il percorso “Cambiamo Copione”?
MOM: L’obiettivo specifico del percorso viene scelto dal gruppo in accordo con l’insegnante referente Iole Mazzelli. Alla base della scelta c’è l’esigenza manifesta di lavorare su dinamiche interne alla classe che si è trovata ad iniziare il percorso della scuola secondaria inferiore (le medie) lo scorso anno con l’arrivo della pandemia. Questo ha generato sofferenza individuale e di conseguenza del gruppo classe: da qui è partito il percorso laboratoriale.
I: Cosa vuol dire “risolvere i problemi con l’intelligenza collettiva” e quale l’impatto positivo sui ragazzi coinvolti?
MOM: Questa frase racchiude il “compito” di questo tipo di teatro. Attraverso l’interazione teatrale e l’intervento del pubblico che assiste alla scena e che viene invitato ed intervenire, si cerca di risolvere le situazioni agite da attori e attrici (ragazzi e ragazze). Non ci sono soluzioni sbagliate, tutto è lecito, purché si vada verso l’obiettivo di trovare soluzioni condivise. Gli interventi di ciascun* vengono insieme commentati, senza giudizio, ed in nome del benessere collettivo.
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