Un campus estivo per RI-scoprire il desiderio di crescere, conoscere e imparare in comunità

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Il 29 giugno 2020 è stato avviato il Campus ArtEducativo della Cooperativa Tempo per l’Infanzia. Un’occasione per “ricominciare dal vivo” e tornare a lavorare in presenza con i bambini e ragazzi di Milano, per garantire continuità educativa e creare opportunità formative e di socializzazione, sempre più importanti in questo momento storico, durante il quale sono tanti, anzi troppi, i giovani usciti completamente dal circuito educativo.
Un mese di iniziative dove ragazze e ragazzi hanno imparato a suonare, creare immagini, installazioni, poesie, canzoni, passi di danza, ritmi e anche le parole della lingua italiana. Un mese di impegno e “vicinanza” per far sentire alle ragazze e ai ragazzi la presenza di una comunità educante e per continuare a garantire loro il diritto all’arte, alla cultura e alla bellezza, soprattutto in questo momento.

Arteducazione è accoglienza, dialogo e crescita. Ogni giorno gli spazi di Via Pontano 43 messi a disposizione dal Comune di Milano e il giardino del I.c. Giacosa gentilmente concesso dal dirigente scolastico hanno accolto 40 ragazzi e ragazze divisi in 3 gruppi: 10 giovani artisti accompagnati da 2 arteducatori. La mattina l’avvio delle attività è stato affidato ai musicisti della Musicanzone e al gruppo delle Arti visive, mentre il pomeriggio è stato dedicato all’apprendimento con Danzaritmo. Riparati sotto l’ombra degli alberi del giardino, i ragazzi hanno discusso, scambiato saperi, composto canzoni e coreografie, modellato sculture, imparato le arti visive. Grazie all’Arteducazione, i ragazzi scoprono il desiderio di crescere, conoscere e imparare in comunità: apprendere fuori dalle aule si può (come faceva Platone).

A settembre, al termine del Campus, come “restituzione” dei significativi passi fatti insieme e compatibilmente con la delicata situazione che stiamo vivendo, sarà organizzata una grande parata per le strade della città al ritmo di tamburi, coreografie da strada e tubi che producono melodie. Una sfilata che rappresenterà il momento dedicato all’incontro con la città: per dire alla comunità che ci siamo e che vogliamo riportare bellezza e vitalità nel quartiere per far riaprire le finestre e vedere le persone affacciate sui balconi. Ma soprattutto per celebrare con un bel rito collettivo la riapertura della scuola, tanto rimpianta e desiderata in questi mesi, da tutti, ragazzi e genitori.

La Cooperativa Tempo per L’Infanzia si sta preparando a questo evento tenendo ben in mente un filo che lega tutte le sue discipline artistiche: il tema dei diritti. E tra tutti i diritti, ha scelto di focalizzare l’attenzione sul Diritto al gioco, il Diritto al tempo, il Diritto alla cura (della relazione e del corpo) e il Diritto allo studio. Quale parte del corpo ha patito di più il distanziamento sociale? Le mani, con il loro desiderio di toccare, accarezzare, abbracciare: vogliamo ridare alle mani il diritto di parola. Le mani saranno il simbolo della parata di settembre.

Mascherine, il metro e mezzo di distanza, la sanificazione continua di mani, strumenti, tavoli e sedie. Le misure anti Covid hanno certamente rappresentato una questione organizzativa che ha richiesto attenzione, cura e molto impegno ma i colleghi di Tempo per l’Infanzia, grazie a danze e percussioni, hanno trasformato il triage in un rituale quotidiano di relazione. Faticoso? “Molto più faticoso è immaginare i ragazzi e le ragazze chiusi ancora in casa, isolati, senza stimoli, senza i contatti con i compagni e con gli educatori. Ricominciare le attività in presenza rappresentava una questione urgente: per tornare ad essere presenti sul territorio, ridando spazio ai corpi e riallacciando le relazioni, dando voce alle parole e dialogando attraverso l’arte.

Ci ricordiamo bene gli sguardi spaesati dei ragazzi durante i primi giorni: la difficoltà a concentrarsi e a creare vicinanza tenendo quel metro e mezzo di distanza, il loro timore a scoprire la bocca, la fatica a dire la fatica (dell’isolamento, dei mesi trascorsi chiusi in casa, della distanza dagli amici e dai compagni di scuola). Giorno dopo giorno ci si è ri-abituati allo stare insieme e sono emerse voci che dicono basta alla paura”.
Il Campus Arteducativo è stato fortemente voluto da operatori e operatrici della cooperativa, in risposta a ciò che ha rappresentato per i più giovani l’emergenza Covid 19: un vuoto educativo e relazionale che ha impedito di garantire gli stessi diritti a tutti e a tutte, lasciando le famiglie sole di fronte a responsabilità e fatiche.

“Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali.” (Art. 31 della Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza).

In questa situazione, la politica ha chiesto al Terzo Settore di sperimentare pratiche educative, sostenendo da soli, i costi e i rischi della sperimentazione. Lo ha fatto la Cooperativa Tempo per l’Infanzia a Milano, così come le tante realtà partner di Progetto DOORS, grazie alle risorse economiche del Fondo per il Contrasto alla povertà educativa gestito da Impresa Con i Bambini: “porte aperte, anzi spalancate al desiderio” per garantire a tutti benessere e educazione.

 

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