AGENZIA PER LO SVILUPPO LOCALE DI SAN SALVARIO ONLUS: cambiare le regole del gioco insieme alla comunità attraverso la rigenerazione sociale
di DOORS
Questa settimana introduciamo un altro dei partner del Progetto DOORS nato grazie al Fondo dell’Impresa Sociale Con I Bambini, per contrastare la povertà educativa rigenerando le periferie e i quartieri di alcune città italiane.
Agenzia per lo Sviluppo Locale di San Salvario Onlus è una rete di associazioni nata nel 2003, che oggi conta 27 partner e opera per la riqualificazione sociale, ambientale, culturale ed educativa dell’omonimo quartiere torinese. L’Agenzia è un luogo di progettazione condivisa e di elaborazione di idee che promuove e organizza azioni “dal basso” per la valorizzazione delle risorse sociali e culturali del territorio.
Sono cinque principalmente gli ambiti di azione dell’Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario: la Casa del Quartiere di San Salvario, che ha promosso ed è parte della Rete delle Case del Quartiere di Torino; la promozione delle iniziative di riqualificazione dello spazio pubblico e dell’ambiente create dai cittadini attivi, da gruppi informali e da associazioni; la progettazione e promozione di azioni per l’infanzia in collaborazione con istituti scolastici, parrocchie e associazioni, per migliorare la qualità dei servizi per l’educazione e la formazione; la promozione di interventi di welfare territoriale, attraverso progetti di inclusione sociale, inserimento lavorativo, sostegno alle fasce deboli della popolazione e supporto alle reti del privato sociale che operano in ambito socio-assistenziale.
Abbiamo intervistato i responsabili del Progetto DOORS di Agenzia per lo Sviluppo Locale di San Salvario Onlus…
I: Iniziamo la nostra intervista con una domanda sul vostro punto di forza innovativo: la Casa del Quartiere. Come nasce questo spazio di grande fermento e innovazione sociale?
San Salvario: La Casa del Quartiere è il principale progetto dell’Agenzia. Fin dalla sua ideazione è stata individuata come azione strategica per il quartiere di San Salvario, per creare un centro polifunzionale che comprendesse spazi per la cultura e per le associazioni locali. Nasce nel 2003 – in collaborazione con l’Assessorato all’Integrazione e Rigenerazione Urbana e la Circoscrizione 8 della Città di Torino e con il supporto di Fondazione Vodafone Italia e Compagnia di San Paolo. Durante la ricerca dello spazio, è stata avviata un’attività di progettazione partecipata che ha coinvolto i principali soggetti locali e diversi settori dell’Amministrazione per la creazione di un laboratorio di idee. Grazie alla presentazione del progetto ConverGente. Casa del quartiere ad un bando della Fondazione Vodafone, l’Agenzia ha ottenuto i contributi finanziari necessari per la ristrutturazione e l’allestimento dell’immobile, individuato negli ex-bagni pubblici di Via Morgari 14.
La caratteristica distintiva della Casa del Quartiere è la separazione tra gestione/sviluppo della struttura e realizzazione delle attività: chi gestisce la struttura non realizza direttamente le attività, ma offre ad altri (associazioni, singoli cittadini attivi, gruppi informali, etc.) spazi, attrezzature, strumenti di comunicazione, supporto tecnico e organizzativo e sostegno nella ricerca fondi. E’ per questa innovativa caratterizzazione di servizio pubblico, che la Casa del Quartiere riesce a coinvolgere un numero altissimo di soggetti collettivi, a generare continuamente progetti, a rimanere aperta 7 giorni su 7 dalle 9 a mezzanotte!
I: Da quale angolazione guardate il concetto di rigenerazione sociale?
San Salvario: Per noi e la nostra rete, rigenerazione sociale significa intercettare e facilitare processi abilitanti per permettere ai cittadini del quartiere di agire per la creazione di nuovi servizi, la riqualificazione di spazi, l’organizzazione di iniziative culturali e ludiche, l’offerta di occasioni di relazione e responsabilizzazione.
Vogliamo cambiare le “regole del gioco” insieme alla comunità. Per farlo, offriamo un servizio di ascolto e raccolta di idee e progetti, attraverso il presidio territoriale della Casa del Quartiere. A partire da questa raccolta di bisogni, problemi e proposte del quartiere, l’Agenzia opera stimolando la progettazione culturale e sociale, favorendo partnership tra soggetti differenti su iniziative concrete, svolgendo una funzione di advocacy presso le istituzioni competenti, partecipando a bandi e attivando iniziative di fund-raising e comunicazione al fine di recuperare risorse per trasformare le idee dei cittadini, in servizi concreti.
La rigenerazione sociale è soprattutto educazione delle nuove generazioni. Per questo facilitiamo e supportiamo la messa a sistema di soggetti che operano nei campi della formazione (scolastica e non), dell’educazione, dell’animazione territoriale e della lotta all’esclusione sociale coinvolgendo i bambini e i ragazzi del territorio e le loro famiglie. Con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa e supportare le famiglie, portiamo avanti il progetto Thub06 che offre strumenti e opportunità ai bambini e alle bambine di età 0-6 anni e alle loro famiglie, attraverso l’allestimento di uno spazio ludoteca (in rete con altri 12 spazi nella città di Torino) dove vengono realizzate attività ludiche e percorsi che promuovono le competenze genitoriali, creando nuovi legami e reti di supporto per rendere le famiglie protagoniste. Poi c’è Il progetto FUORI ORARIO – Spazio Ragazzi, un servizio innovativo, che dal 2013 si svolge presso la Casa del Quartiere e ha ospitato oltre 150 ragazzi e ragazze che frequentano la scuola media del quartiere, offrendo un servizio di pranzo condiviso e dopopranzo, con attività compiti e gioco.
Per noi la rigenerazione sociale è anche welfare territoriale! Alcuni esempi sono i progetti Celocelo: una piattaforma on-line che permette ai cittadini di donare oggetti a persone e famiglie in difficoltà, attraverso una rete locale di enti non-profit e servizi di prossimità; Celocelo food, che recupera le eccedenze alimentari di gastronomie, panetterie e attività commerciali del quartiere, per fornirle a mense sociali per persone senza fissa dimora e famiglie in difficoltà e Fa bene, che recupera donazioni spontanee di cibo fresco da parte del mercato di quartiere, per ridistribuirlo a famiglie in difficoltà in cambio di azioni di reciprocità, a favore della comunità.
E in più, per completare la nostra mission, supportiamo anche progetti di rigenerazione urbana e dello spazio: un impegno costante di promozione di un’idea di ambiente urbano inclusivo, vivo, verde e curato, completato da azioni che favoriscano la mobilità di pedoni e ciclisti, analisi ambientali del quartiere e promozione di sistemi sperimentali di riduzione dell’impatto ambientale, di riuso e di lotta allo spreco. In questo modo, mettendo a disposizione competenze e attrezzature, l’Agenzia facilita lo sviluppo della consapevolezza e promuove la partecipazione attiva dei cittadini e delle associazioni del territorio alla cura e all’animazione dello spazio pubblico.
I: Quali principali criticità dovete affrontare sul territorio?
San Salvario: Il nostro è un quartiere densamente popolato di Torino, che negli anni ha subito notevoli trasformazioni a livello sociale e urbano, anche per l’impatto di azioni innovative di integrazione e di rigenerazione urbana realizzate con l’attivazione di una pluralità di cittadini attivi e organizzazioni. Questi i punti di forza. Le criticità sono legate a squilibri tra processi di sviluppo anche commerciali del territorio, fenomeni di gentrification, convivenza tra abitanti o city users agiati e abitanti a basso reddito o addirittura in situazioni di grave disagio economico. Le criticità riguardano anche le famiglie: quelle in maggiore difficoltà hanno figli nella fascia di età tra 0 e 14 anni, soprattutto afferenti all’IC Manzoni, che aggiunge a questa situazione una forte componente straniera, con notevoli problemi di integrazione linguistica e sociale.
In risposta a queste criticità, attraverso la collaborazione tra associazioni del territorio e scuole, l’Agenzia ha maturato negli anni esperienze innovative che hanno favorito il coinvolgimento delle famiglie e contribuito al processo di integrazione. Tra queste i progetti Il Tappeto Volante, La scuola delle mamme, Scuola di cucina e Mabrouka.
I: Perchè avete aderito al Progetto DOORS?
San Salvario: Come dicevamo prima, da molti anni ci occupiamo di contrasto alla povertà educativa e supporto alle famiglie. Il tema della mancanza di opportunità per i ragazzi adolescenti dai 10 ai 14 anni in questo quartiere ci tocca e ci ha sempre toccato da vicino! Per questo abbiamo aderito con entusiasmo al Progetto DOORS, per offrire ulteriori opportunità educative e socio-relazionali a questa fascia di popolazione, favorire la crescita territoriale, lavorare con le scuole del nostro quartiere contro l’isolamento di alcuni ragazzi e famiglie e entrare in rete con altre realtà nazionali che si occupano di questi temi.
I: Dunque cosa aggiunge il Progetto DOORS al vostro percorso?
San Salvario: Grazie al Fondo per il contrasto alla povertà dell’impresa sociale Con I Bambini e al Progetto DOORS, abbiamo nuove risorse – culturali, educative, di innovazione metodologica e finanziarie – per offrire percorsi di sempre maggiore qualità sul nostro territorio, per sperimentare nuovi approcci, condividerne i risultati con gli altri partner e per supportare i principali soggetti locali che operano nel settore dell’educazione dei giovani, che già collaborano con noi da tempo.
I: Vi sentite change-makers?
San Salvario: Sì, certamente e da sempre! Attraverso l’attivazione di soggetti con mission differenti, l’Agenzia permette un lavoro sinergico in risposta ai diversi bisogni del territorio, in modo completo e integrato. Cambiare le regole, cambiare le cose è la nostra mission e lo facciamo in modo innovativo e partecipato.
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