Musicanzone, danzaritmo, narrazione e fotografia! Sostenere il diritto allo studio attraverso l’arte
di DOORS
A settembre sono ripartite le attività laboratoriali all’insegna dell’arteducazione che la Cooperativa Tempo per l’Infanzia porta avanti nell’ambito di progetto DOORS sia nello Spazio ArtEducazione di Via Pontano 43, a Milano sia a scuola nell’I.C. Pini e nell’I.C. I.Calvino. Musica, arti visive, danza, percussioni dedicate ai minori dai 10 ai 14 anni nel rigoroso rispetto dei protocolli sanitari in essere e completamente gratuite
Come stanno andando i laboratori presso lo Spazio Arteducazione in termini di partecipazione e coinvolgimento di bambine e bambini del quartiere?
Spazio Arteducazione, gestito in collaborazione col servizio Covis del Comune di Milano, è sempre stato un luogo ad accesso libero in cui i ragazzi, prima di fare una scelta su quali linguaggi artistici e quali attività frequentare con continuità, avevano a disposizione un tempo in cui potevano affacciarsi alle sale, sperimentare più linguaggi per poi inserirsi nell’Unità di Musica, di Percussioni, di Danza o di Arti Visive, se avere sostegno per i compiti o sostegno linguistico…o anche più di una di queste attività! Che cosa è cambiato in questa seconda stagione di Progetto? Certamente i numeri: quelli complessivi degli iscritti, in totale poco più di 50, ma anche il numero di ragazzi che quotidianamente possono accedere alla sede di Via Pontano 43. Anche le attività sono state ripensate: se prima si lavorava in grandi gruppi (fino a 15 ragazzi/e) ora i numeri sono decisamente più piccoli, quindi abbiamo privilegiato l’attività individuale e in piccoli gruppi. Anche gli spazi si sono trasformati: se prima ragionavamo con un “dentro l’Unità” e fuori, ora ogni spazio è spazio per l’arte e per l’apprendimento: i corridoi, gli atrii… Nonostante la lontananza per qualcuno, la difficile organizzazione scolastica per qualcun altro, la fatica del distanziamento e dell’uso della mascherina per tutti, i ragazzi frequentano con continuità le attività che hanno scelto.
E poi c’è il faticoso te ma delle quarantene: ogni settimana qualcuno annuncia la sua assenza per due settimane e la fatica ad accettare di interrompere il suo percorso viene chiaramente espressa. Quell’isolamento significa lontananza dai compagni e dalle attività. E dunque? Come trovare soluzione a questa intrruzione di percorso che, prima o poi, potrebbe toccare a ciascuno di noi? Ovviamente ci siamo attrezzati e ogni unità ha organizzato la possibilità per chi è in quarantena di collegarsi da remoto con il gruppo, grande o piccolo che sia, che nel frattempo lavora in presenza al presidio. Questo ci permette di garantire ai ragazzi continuità di attività ma, soprattutto, quella vicinanza, quel supporto relazionale di cui ciascuno di noi in questo momento ha grande desiderio. E bisogno. La tecnologia e il lavoro da remoto, in questo caso, accorciano le distanze tra noi e i ragazzi e rendono il tempo dell’attesa (14 giorni sono lunghissimi!) più sopportabile. E per qualcuno l’appuntamento con l’arteducazione è così immancabile che quando scatta la quarantena, chiama gli arteducatori per fissare un nuovo calendario o, come qualche giorno fa è accaduto con N., per chiedere di poter avere l’ukulele a casa per continuare ad esercitarsi e a fare lezione da remoto. E l’ukulele è ovviamente arrivato! Queste richieste spontanee da parte dei ragazzi sono per noi il segnale che qualcosa in loro è scattato, che il seme del desiderio si è piantato e va continuamente nutrito, da noi arteducatori e arteducatrici, da loro stessi, ma anche dal gruppo dei compagni, dai loro adulti di riferimento e dalle famiglie. Un nutrimento collettivo, insomma, che contribuisce a sostenere e valorizzare ciascun ragazzo e ragazza nelle tappe del complesso processo che è la crescita.
I percorsi laboratoriali sono ripartiti anche nelle due scuole partner DOORS Quali le principali difficoltà che avete incontrato nel rimodulare le attività in un contesto così complesso come quello attuale?
Da febbraio 2020 la vita di ciascuno di noi è certamente cambiata. Il lavoro ideativo e organizzativo attuato in questi mesi di emergenza sanitaria con progetto DOORS è stato caratterizzato dalla capacità di leggere i contesti, le complessità e, spesso, le emergenze che via via si sono manifestate e produrre una pratica capace di dialogare con ciascuna di quelle complessità. Pronti, ovviamente, ad una continua riprogettazione.
Certamente uno dei contesti più complessi con cui entrare in dialogo è stata la Scuola. Ad ottobre all’Istituto Comprensivo Pini abbiamo avviato due percorsi di sostegno linguistico per ragazzi neo arrivati o con difficoltà linguistiche che necessitavano di un rafforzamento; un percorso di Danzaritmo (danza e percussioni) ed uno di Musicanzone (musica e creazione di canzoni inedite). I tre percorsi in orario extrascolastico sono caratterizzati dall’uso dei linguaggi artistici: l’acquisizione della lingua italiana nei percorsi di L2 si è intrecciata al linguaggio della narrazione e della fotografia; i percorsi della Danzaritmo e della Musicanzone hanno avuto come elemento condiviso il Maculelê (una danza di origine brasiliana ideata dagli schiavi deportati dall’Africa) che è stato il pre-testo per lavorare sul grande tema della schiavitù e della loro schiavitù oggi: qual è la tua schivitú? Quali sono le tue catene oggi? Dal dialogo scaturito tra parole e musica è nata la canzone Maculelê che parla di come il Covid e le costrizioni a cui obbliga sia per i ragazzi una prigione da cui attraverso la musica e la danza loro trovano la via d’uscita.
Non a caso, i percorsi sono rivolti ai ragazzi e alle ragazzi provenienti dalle classi prime della secondaria di primo grado, vale a dire proprio ai giovanissimi che nel passaggio tra la scuola primaria e la secondaria hanno dovuto reggere maggiormente la fatica di un cambiamento “non adeguatamente accompagnato”. Anche per i ragazzi e le ragazze con difficoltà ad esprimersi nella lingua italiana, gli ostacoli si sono moltiplicati. Per tutti loro, gli incontri dopo l’orario scolastico hanno rappresentato la possibilità di incontrarsi di nuovo in un “luogo creativo e positivo” in cui riconoscersi e riconoscere l’altro, in cui sperimentarsi in modo straordinario.
E, se le attività all’Istituto Comprensivo Pini si sono svolte in orario extrascolastico, all’Istituto Comprensivo Calvino, l’altra scuola partner di progetto DOORS, i linguaggi della musica e delle arti visive si sono intrecciati all’orario scolastico e alla didattica che le insegnanti stavano sviluppando in classe. I percorsi hanno coinvolto alcune classi quinte della primaria e hanno avuto come tema comune l’Odissea. Attraverso il linguaggio delle arti visive la storia del viaggio di Ulisse e l’incontro con i personaggi ad ogni tappa del viaggio è diventata, per una classe, una storia di ombre proiettata su uno sfondo. Per l’altro gruppo classe, il viaggio si è svolto tra narrazione, scrittura di testi e costruzione di un’istallazione sospesa e fluttuante sopra i banchi della classe. I gruppi classe che si sono dedicato alla musica, invece, hanno riscritto la storia del viaggio di Odisseo, sotto forma di canzone, portando alla luce un nuovo punto di vista sul viaggio, quello dei marinai.
Tutti i laboratori arteducativi sono stati co-progettati e via via ridefiniti in collaborazione con le insegnanti delle classi coinvolte e hanno trovato un’accoglienza e un entusiasmo crescente sia da parte dei bambini e delle bambine che delle maestre. Hanno risposto contemporaneamente ad un’esigenza organizzativa della scuola, alla carenza di personale, alla difficoltà di coprire una fascia oraria critica e contemporaneamente al desiderio di poter offrire ai bambini l’immersione nei linguaggi dell’arte, nel frattempo completamente spariti dall’offerta formativa.
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