Guerilla art, raccontare se stessi attraverso l’arte

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Nei mesi di novembre e dicembre i ragazzi accolti presso una delle nostre comunità educative, hanno potuto prendere parte ad un laboratorio di guerilla art all’interno degli spazi di vita quotidiana.

La proposta è nata dal duplice desiderio di rendere belli i luoghi di vita condivisa e di tracciare i percorsi dei viaggi migratori che molti ragazzi stranieri non accompagnati avevano l’esigenza di narrare.

Per facilitare tale cammino si è avuta la collaborazione della dottoressa Miriam Cuccu, dottoranda di ricerca presso l’Università degli studi di Macerata, che ha osservato come il laboratorio sia stato “uno spazio in cui ritrovare i legami con le proprie radici identitarie: durante le attività infatti, si sono concentrati molto sulla rappresentazione delle loro origini (vari elementi che contraddistinguono i paesi, in particolare le bandiere) prima su carta e poi sul muro”.

Le fasi di realizzazione hanno visto mobilitare una buona capacità di aiuto e supporto reciproco soprattutto da parte di chi aveva maggiore dimestichezza con il disegno, che si è rivelato una risorsa preziosa per il gruppo.

Le diverse competenze linguistiche in italiano sono state supportate da traduzioni tra pari, dall’utilizzo di immagini e dal supporto tecnologico.

La continuità del percorso e la realizzazione materiale di esso, hanno richiesto ai ragazzi una costanza nella presenza e nell’impegno andando ad alimentare il senso di condivisione con il gruppo.

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