Le storie di Comunità in Crescita: una storia di resilienza e integrazione attraverso lo sport
di consorziocommunitas
Lo sport è come sempre una chiave speciale in grado di aprire le porte della speranza e dell’inclusione. Nel cuore delle montagne irpine, nel comune di Sant’Angelo dei Lombardi (AV), si sta scrivendo una storia di resilienza e integrazione che parte dall’altra parte del mondo. Qui, alcuni giovani rifugiati afghani hanno trovato una nuova speranza grazie al supporto del progetto di Comunità in Crescita.
Attraverso la passione per il calcio e la determinazione a riprendere le redini della propria vita, questi ragazzi ci dimostrano che con la forza e la voglia di ricominciare si può superare ogni ostacolo.
Un nuovo inizio attraverso lo sport
Per molti di questi giovani, la fuga dall’Afghanistan ha significato lasciarsi alle spalle non solo le proprie case, e spesso le famiglie, ma anche i sogni che da bambino ti spingono a immaginare come sarà la tua vita da grande e, soprattutto, tutte quelle abitudini che scandivano le giornate: dall’andare a scuola, ai momenti di gioco fino allo sport.
Cambiare vita non è mai facile, ma per un bambino ricominciare lontano da tutto ciò che conosceva ed era “casa”, lo è ancora di più. Tuttavia, arrivati in Italia, hanno trovato un raggio di speranza anche nella difficoltà e come spesso accade, è proprio lo sport a rappresentare quella possibilità di un nuovo inizio. Nel campo di calcio di Sant’Angelo dei Lombardi, grazie al supporto della scuola calcio locale, moltissimi dei nostri ragazzi hanno trovato nel calcio il via verso un nuovo inizio.
Non perdere le altre storie dei nostri ragazzi dove l’inclusione trova proprio nello sport e nelle passioni personali una via per esprimersi.
Dedizione e passione: un’esperienza di integrazione
La passione per il calcio è diventata il motore che li spinge ogni giorno a dare il massimo sul campo. Attraverso il gioco, trovano una via per esprimere se stessi e per superare le barriere linguistiche e culturali che possono ancora separarli dai loro coetanei italiani.
Ma il valore di questa esperienza va oltre il semplice allenamento. La scuola calcio di Sant’Angelo dei Lombardi è diventata anche un luogo in cui stringere nuove amicizie e costruire rapporti solidi con i propri coetanei. Attraverso il gioco di squadra, imparano a lavorare insieme, a rispettarsi reciprocamente e a condividere le proprie storie e culture.
Il calcio, come spesso accade, diventa un ponte che unisce mondi diversi, trasformando le differenze in opportunità di crescita e arricchimento reciproco.
La storia dei giovani rifugiati afghani di Sant’Angelo dei Lombardi è un esempio tangibile di come lo sport possa diventare uno strumento potente per promuovere l’integrazione e la resilienza. Attraverso la passione per il calcio, questi ragazzi stanno ricostruendo le proprie vite e contribuendo a costruire una comunità più inclusiva e solidale. La loro determinazione e il loro impegno ci ricordano che, nonostante le avversità, c’è sempre spazio per la speranza e per un nuovo inizio.
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