Le storie di Comunità in crescita: La musica contro lo stridore delle bombe

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La musica ha il dono di farci entrare in un altro mondo, in una dimensione tutta nostra dove per un attimo diventano i protagonisti di quelle note diventando leggeri, dimenticando i problemi. La musica, non a caso, è una costante nei ragazzi che si sono affacciati al progetto di Comunità in crescita.

Ragazzi che come Nico sono nati, o cresciuti, nel pieno del conflitto Afghano iniziato nel 2001. Una guerra ventennale che ha colpito duramente il Paese non solo nell’immediato in termini di perdite di vite umane, distruzione di case e infrastrutture, ma anche nel lungo periodo bloccandone lo sviluppo economico, sociale e culturale. Eppure Nico, il protagonista di questa storia, ha trovato un modo per continuare a sognare.

 

L’infanzia di Nico tra la guerra e l’amore per la musica

Nico vive la sua infanzia e adolescenza, in un mondo piccolo e stretto fatto di paura, sempre pronto a tapparsi le orecchie per coprire il sibilo dei missili o per contrastare le grida che provengono dalla strada. L’unico rifugio erano gli abbracci amorevoli dei propri genitori. Eppure, non ha mai smesso di creare il proprio mondo fatto di armonie e note musicali. Un mondo grande e libero, un mondo da pop star. E così qualsiasi oggetto si trasformava in una splendida e lucida chitarra, degna del leader di una band. La guerra restava fuori, dentro restava solo il suo concerto e il suo pubblico. 

Non perdere anche la storia di Ali e del suo violino.

 

L’arrivo in Italia. La scuola, la chitarra e la prima band

A 16 anni Nico arriva in Italia, ed qui che finalmente imbraccia la prima chitarra acustica. Certo non era la sua, gliela avevano prestata… ma era pur sempre una chitarra. Inizia a strimpellare un po’, poi a studiare da autodidatta. Nell’Istituto che frequenta incontra la sua prima band! Nico è un ragazzo in gamba e dotato, ha un talento naturale per la musica ma anche all’informatica in cui si sta specializzando. 

 

Comunità in crescita supporta il progetto di Fawad

Quando i referenti di Comunità in crescita hanno avuto un colloquio con lui per capire insieme quale potesse essere il percorso di Inclusione più adatto a lui, era chiaro che il freno principale per la crescita artistica e professionale del ragazzo fosse la mancanza di strumenti. Fino a quel giorno si era un po’ arrangiato, ma il suo grande desiderio era quello di poter ricevere una chitarra propria con cui suonare e un laptop con cui studiare e al tempo stesso creare e registrare la propria musica. 

Nico ha le idee chiare e racconta con precisione le motivazioni della sua richiesta in una lettera “nel mio Paese era difficile imparare a suonare uno strumento musicale, quindi avendo fin da allora sempre voglia di suonare appena sono arrivato in Italia ho cominciato a imparare con una chitarra prestata… ma ora avrei proprio bisogno di uno strumento solo mio. Ora suono in un gruppo musicale con alcuni amici e mi sarebbe di grande aiuto anche un laptop per registrare i brani (musica e voce) visto che abbiamo preso molto sul serio questo progetto. Inoltre studio informatica ed elettronica e un laptop mi aiuterebbe moltissimo per la scuola considerando le tante ore di programmazione che devo fare”.

Grazie al supporto del progetto Nico ha ora gli strumenti per continuare a coltivare i suoi sogni e le sue passioni e chissà…forse un giorno ascolteremo il primo singolo della sua band. Noi ce lo auguriamo!

Ringraziamo Spes Contra Spem e la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli che ci hanno restituito questa bellissima storia piena di speranza.

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