“Non sempre ho trovato le risposte che cercavo, ma spunti di riflessione e percorsi da provare”

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Cosa mi dici di te? Com’è la tua famiglia?

Sono Manuela, lavoro in Leonardo divisione velivoli come impiegata tecnica. La mia famiglia è composta da altre 3 persone: Carlo, mio marito, impiegato presso una azienda di consulenza informatica, Lucia 14 enne ed Elia da pochi giorni 7 enne. Io e mio marito abbiamo entrambi 51 anni!

Perché hai deciso di iscriverti a questo ciclo di incontri? Cosa ti ha spinto?

In passato avevo già seguito percorsi legati al tema genitorialità, circoli di mamme, incontri con la psicologa della famiglia, sia di gruppo che in via dedicata. Infatti all’inizio non ero intenzionata a seguire tutto il corso, mi avevano incuriosito alcuni titoli del primo ciclo, soprattutto quelli legati alla rabbia, a bambini “ribelli”, al tema dell’ansia da prestazione. Ero intenzionata comunque a partecipare anche per dare sostegno a questa iniziativa pubblicizzata dalla scuola. Poi, dopo il primo incontro, la “parlantina” di Guido, con il quale non sempre mi sono trovata in accordo, il numero ristretto di persone, e tutti gli spunti di pensiero e discussione, ho deciso di seguire tutti gli incontri e poi di chiederne altri che avessero temi di stampo un po’ più adolescenziale riguardo l’ affettività, il nuovo mondo “digitale”, la fratellanza, ad esempio.

Hai partecipato solo tu o anche il tuo partner? Perché questa scelta?

Ho partecipato senza mio marito. L’orario non gestibile per lui (io ho un part time), ma non nutriva neppure grande interesse verso questo tipo di incontri, dove ci si deve mettere in discussione… e dove dopo una parte “frontale” è necessaria e ben accetta perché l’ incontro ha successo solo se le persone accettano di condividere.

Condivisione: com’è parlare in un gruppo dei propri dubbi, paure, pensieri? È stato difficile aprirsi?

Io non disdegno questo tipo di confronto, non ho particolari tabù, la vita è per tutti un insieme di molteplici esperienze più o meno felici. Eventuali dubbi o paure non sono solo una mia esclusiva, dunque non mi spaventa, nè mi stupisce ascoltare pezzi di vita o domande simili… o molto diverse dal mio vissuto.

In generale come ti sei trovata?

Dagli incontri a volte sono stata anche delusa, non trovando risposte che mi aspettavo. Per esempio il tema affettività che tanto mi interessava, forse non è stato sviscerato come avrei voluto: il “solito” tema sulla deriva del rapporto mamma figlio, seppur condivisibile, non ha scardinato il mio pensiero, nato nel tempo dopo varie letture. Oppure il tema dei ruoli in cui alla mamma viene assegnato da tutti quello troppo dominante e di responsabilità e su questo c’è stata discussione con Guido! Però rileggendo i fogli da frigo e ripensando a parole dette, tutti gli incontri sono stati spunto di riflessione o sottolineature di percorsi da provare a intraprendere oppure da evitare con i figli, ma anche con il marito/nella coppia. Ho condiviso solo in parte in famiglia, e quando l’ ho fatto è stato oggetto di discussione “positiva”.

Consiglieresti questo percorso?

Certo consiglierei, e ho consigliato ad altri genitori gli incontri, purtroppo con poco successo e il motivo non mi è del tutto chiaro. Rifuggo anche chi in questa tipologia di incontri si prende troppo sul serio, sia chi “intrattiene/guida” sia i partecipanti ascoltatori. In questo caso ho trovato un buon mix di genitori e Guido ha saputo dare la giusta leggerezza e il giusto “taglio”: ciò che viene detto deve essere calato nel proprio personale (come singoli e come famiglia) e non confondere l’ incontro come una serie di regole assolute per tutti.

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