Talenti e progettualità contro la povertà educativa in Media Val Bisagno
di codice
di Sergio Rivolo e Deborah Fazio
Il progetto Co.Di.C.E. incide sul territorio dell’area metropolitana di Genova ma, pur mantenendo filosofia e attività trasversali, si contestualizza adattandosi negli specifici territori.
Nel territorio genovese della Media Val Bisagno, partendo dalla definizione del concetto di “povertà educativa” proposto da Save the children intesa quale “privazione da parte dei bambini e degli adolescenti della possibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni”, è parso prioritario riconoscere uno spazio di libertà e di “affrancamento” dei ragazzi la cui condizione, tanto di povertà educativa, quanto di potenzialità educativa, non può e non deve essere definita esclusivamente attraverso gli indicatori tipicamente utilizzati per la condizione adulta. Si è cercato pertanto di individuare alcuni criteri per descrivere e circoscrivere il fenomeno, in relazione anche ad altre forme di deprivazione, disagio e scarsità di risorse che certamente intervengono rafforzando e stigmatizzando situazioni di povertà educative, pur non esaurendole.
L’attività si sta così concentrando nella collaborazione con l’Istituto Comprensivo Staglieno (storica scuola della vallata) nei suoi due plessi delle scuole secondarie di I grado Mermi e Lodi. Un’attività propedeutica di definizione della tipologia dei bisogni dei ragazzi frequentanti la scuola, ha determinato una messa a punto di attività laboratoriali specificamente pensate in relazione a tali priorità.
L’ampia disponibilità dei dirigenti e degli insegnanti, ha consentito di lavorare inizialmente sulla necessità di rendere comuni i diversi linguaggi utilizzati dagli attori del progetto, anche per rispondere meglio ai bisogni concreti della scuola e della comunità locale.
L’organizzazione predisposta nella Media Val Bisagno ha previsto pertanto la presenza di 1 referente territoriale di progetto, 1 facilitatrice con funzione di mediazione tra le comunicazioni, 7 conduttori di laboratori esperti in diverse discipline.
I laboratori attivati sono stati:
Presso entrambi i plessi scolastici, laboratorio di gestione del conflitto e laboratorio sulla gestione delle emozioni, con l’obiettivo generale di sostegno alle competenze relazionali e affettive dei ragazzi. La proposta di vivere il conflitto come parte della relazione umana, non da evitare ma semmai da incanalare in forme di confronto critico e di ricerca di soluzioni mediative, ha costituito l’asse portante delle proposte. Nell’ambito di tali interventi poi sono stati proposti ai ragazzi momenti specifici nei quali poter riflettere sull’importanza ed il ruolo delle emozioni nella gestione delle relazioni tra pari e con gli adulti.
Presso il solo plesso Mermi si è attivato invece un laboratorio di orientamento al metodo di studio. Nell’ambito del potenziamento delle competenze cognitive si è inteso promuovere un supporto alle capacità di apprendimento, il ricorso ad un pensiero rigoroso ma al contempo creativo e critico, finalizzato all’acquisizione di pratiche di studio personalizzate e flessibili, utili ad affrontare le prove scolastiche e le verifiche. La scelta di strumenti idonei per studiare, dei tempi più congeniali, l’applicazione di strategie e la consapevolezza delle proprie difficoltà sono state il corollario che ha reso efficace tali laboratori.
Un primo contenimento della “povertà educativa” come sopra intesa, è stato così perseguito, concretamente:
- Dando maggior tempo ai ragazzi per esprimere bisogni, talenti, aspirazioni, proposte progettuali
- Predisponendo una maggiore “densità culturale” intesa come possibilità per i ragazzi di accedere ad altre esperienze formative e educative extrascolastiche e scolastiche
- Elaborando insieme strategie di apprendimento individualizzate
- Rafforzando nei ragazzi la motivazione, la stima in sé stessi e nelle proprie capacità, coltivando aspirazioni per il futuro e maturando, al contempo, la capacità di controllare i propri sentimenti anche nelle situazioni di difficoltà e di stress;
- Scoprendo che apprendere sostiene la vita sociale
- Aumentando le capacità soggettive di relazione interpersonale e sociale, di cooperazione, di comunicazione, di empatia, di negoziazione.
Il progetto CO.Di.CE. in Media Val Bisagno ci pare di poter affermare che abbia reso viva una comunità educante, poiché è stato messo in atto un coordinamento di compiti diversi, allo scopo di garantire un contesto di apprendimento circolare che vede al centro la sinergia creata dagli attori del sistema. Sono state costruite alleanze tra soggetti del Terzo settore, delle Istituzioni e della scuola, con l’obiettivo di condividere strumenti, modalità organizzative e pratiche di lavoro, cercando di intraprendere comuni prospettive di cambiamento. La risposta della scuola è stata particolarmente positiva (in maniera particolare per la fattiva collaborazione delle insegnanti coordinatrici di plesso), così come entusiastica è risultata la partecipazione degli adolescenti ai diversi momenti di elaborazione progettuale e di laboratorio.
Sono ancora previsti nei mesi futuri altri interventi laboratoriali legati a pratiche di coding (sviluppo del pensiero computazionale connesso alla risoluzione dei problemi), di story telling (sulle diverse forme di narrazione), di espressione con diversi linguaggi. Inoltre sarà attuata una attività connessa alla gestione dei Beni comuni in collaborazione con il Municipio IV Media Val Bisagno. Con tale istituzione si è individuato lo spazio dei Giardini Marsano (quartiere di San Gottardo) quale luogo da riqualificare con opere di abbellimento previste per i mesi estivi. La concertazione in merito alla scelta del sito ha determinato l’individuazione di un interesse comune. L’attività del facilitatore di progetto verterà in particolare sul coniugare le esigenze della comunità locale con la popolazione scolastica che sarà educata al concetto di appartenenza e cura di un luogo.
Le tradizionali suddivisioni in quartieri del territorio della Media Val Bisagno (Struppa, Staglieno, San Gottardo, Molassana) sono ambito di lavoro della mediazione che Co.Di.Ce. sta realizzando.
Infine, si possono considerare effetti indiretti del progetto:
- La diffusione di una cultura della partecipazione attiva, dell’autopromozione e dell’autorganizzazione.
- Lo stimolo ad utilizzare il territorio quale spazio di opportunità e di risorse (culturali, sociali, sanitarie, istituzionali, ambientali…)
- La realizzazione di un collegamento stabile tra le varie strutture istituzionali e non presenti sul territorio,
- L’integrazione e la connessione di servizi pubblici, del privato sociale, dell’associazionismo e di volontariato
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