“Educare all’imprenditorialità” è una delle azioni di “Classi fuori Classe”

 

 

 

 

POTENZA – Non vogliono rassegnarsi alla loro condizione. E anche se per loro il momento non è dei migliori dal punto di vista economico, intravedono un’orizzonte carico di speranza. Ha preso vita da qualche giorno a Potenza nel Punto Luce di “Save The Children” il primo dei workshop dal titolo “Educare all’imprenditorialità”, finalizzato alla diffusione della cultura di impresa e alla promozione dell’imprenditorialità, una delle azioni di “Classe fuori Classe”, il progetto di Appstart Onlus sostenuto grazie al “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, che nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo, e gestito da Impresa Sociale con i Bambini. Il workshop organizzato in collaborazione con il dipartimento di Economia dell’Università degli studi della Basilicata partner di progetto, ha come partecipanti e protagonisti i cittadini che frequentano le attività del “Centro  di prossimità Potenza Nord Ovest”,ubicato negli spazi del Punto Luce, e che afferisce ai “Network 4 (for) Inclusion”, progetto che ricade nelle azioni finanziate dal Pon “Inclusione” – Fse 2014-2020 e che è costituito da interventi innovativi e sperimentali rivolti ai beneficiari dei programmi Reddito di inclusione e il Reddito di cittadinanza,  nato dal percorso di coprogettazione promosso dal Comune di Potenza attraverso il Servizio sociale, e l’Ats Si.Cs.Ap. Come sottolinea Mariateresa Tucci responsabile del progetto “Classi Fuori Classe”: «È stata una delle tante occasioni che Appstart promuove per far convergere le azioni di più progettualità sull’obiettivo comune di rispondere ai bisogni che quotidianamente rileviamo lavorando sostegno di fasce sociali vulnerabili o in difficoltà.

Ancora una volta il Punto Luce si offre come spazio aperto alla comunità educante, in cui è possibile, nel rispetto dei protocolli anti-covid, garantire lo svolgimento di attività educative per i minori e opportunità di apprendimento per gli adulti). Sono intervenuti al primo incontro il docente Giovanni Quaranta – Economia delle Risorse Naturali e Europrogettazione per lo Sviluppo Territoriale, Rosanna Salvia – Economia e Politiche di Gestione dei Territori Rurali e Concetta Tania Marchese- dottore commercialista. I docenti hanno parlato ad una platea concentrata e fortemente desiderosa di condividere le proprie esperienze lavorative, anche quelle caratterizzate da esperienze negative. I tanti interventi dei partecipanti hanno reso evidente la volontà di riscatto da una condizione vissuta e percepita come minoritaria, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista sociale. La signora Teresa ad esempio, mettendo subito al centro la questione cruciale ha raccontato la sua personale testimonianza: «io avevo un negozio di ottica, che purtroppo è fallito, alla mia età – io ho più di 50 anni – è difficile, se non impossibile trovare lavoro, soprattutto a Potenza e in questa regione; ho provato ad inviare il mio curriculum a Mila-no, ma anche per lavorare come aiuto domestico mi hanno chiesto delle referenze e tutti quelli che avrebbero potuto farmene, purtroppo non ci sono più. Quindi l’unica cosa che mi resta da fare è aprire un’attività. Subito dopo di lei è intervenuta una delle mamme del Punto Luce: io ho una grande passione, disegno abiti e poi li cucio, in questi anni ho messo da parte dei soldi per aprire un mio piccolo atelier, però adesso mi servirebbe poter fare un piccolo investimento, ma non ho garanzie personali per poter accedere al credito e sono qui per sapere come fare». Grazie all’incontro tra due progetti “Classi Fuori Classe” e “Network 4 (for) Inclusion”, entrambi ricadenti sulla comunità educante del territorio di Potenza, sarà possibile continuare a garantire uno spazio non solo di incontro e di confronto, ma soprattutto di supporto a tutte le persone che per motivi diversi hanno visto il loro percorso lavorativo interrompersi bruscamente. Quello che chiedono queste persone è riconquistare uno spazio e un’opportunità all’interno del tessuto produttivo della città e da qui un giusto riconoscimento sociale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quotidiano del sud, domenica, 28 febbraio 2021