“Classi fuori classe” idea lucana per la scuola
Idea lucana per la scuola
Tra gli otto più interessanti progetti nazionali (su 355) sostenuti in Italia da «Con i Bambini per il contrasto della povertà educativa minorile», secondo «Buone Notizie», l’inserto del Corriere della Sera dedicato alle storie e alla creatività del Terzo settore, c’è il progetto lucano «Classi fuori classe», soggetto responsabile APPSTART Società Cooperativa Sociale ONLUS di Potenza, Presidente Michele Sensini. A Potenza APPSTART è ente capofila del progetto avviato a gennaio 2019 con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’adolescente sul piano intellettivo, fisico e sociale lavorando sulle strategie di apprendimento, anche grazie all’uso delle nuove tecnologie. L’intento è quello di combattere l’abbandono scolastico e di recuperare e trasmettere ai ragazzi il patrimonio regionale e la tradizione locale. Il target di riferimento sono i ragazzi tra gli undici e i diciassette anni, in particolare quelli dell’istituto alberghiero Umberto Di Pasca e del centro socio-educativo Puntoluce Save the Children. Il progetto pensato per i Dsa (disturbi specifici dell’apprendimento) si avvale di software per compensare i disturbi delle abilità di base e di laboratori di tipo creativo, teatro e musica, e di ricerca sulle tradizioni, con interviste agli anziani, e su nuove abilità, come quello sull’uso della stampante in 3D». Il progetto si rivolge anche ai ragazzi che lasciano la scuola dopo l’obbligo, con tirocini in aziende locali, per evitare che lascino il territorio lucano. I finanziamenti vengono dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del TerzoSettore e il Governo.Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il sud. In tre anni sono stati avviati 355 progetti in tutta Italia con finanziamenti per circa 281 milioni di euro. Ne sono beneficiari oltre 480.000 bambini e ragazzi, insieme alle loro famiglie, che vivono in condizione di disagio, e coinvolgono circa 8.000 organizzazioni, tra Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati. «Con i Bambini – ha dichiarato il Presidente Michele Sensini – ha promosso con Openpolis l’Osservatorio sulla povertà educativa minorile, per qualificare il dibattito e fornire ai decisori dati e informazioni importanti sul fenomeno in Italia. Come aveva detto in un recente convegno, organizzato in collaborazione con il Cestrim, il Presidente Borgomeo, l’impresa sociale «Con i Bambini» ha investito tutti noi di una grande responsabilità, quella di essere “soggetti di cambiamento”. Alla luce di questa grande responsabilità, è stato importante confrontarci con altri referenti di interventi sostenuti sul territorio lucano da «Con I Bambini», così abbiamo potuto “ri-conoscerci” e condividere un obiettivo comune, che si può raggiungere, mettendo a sistema le nostre tantissime esperienze e competenze specifiche, con un effetto moltiplicatore enorme sulla comunità educante del nostro territorio. Si sono poste le basi per la costituzione di una rete territoriale tra gli Enti del Terzo settore, che in Basilicata partecipano all’attuazione dei programmi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile».
Il teatro e i ragazzi «Così esprimono le loro problematiche»
«Costruiamo sempre una relazione creativa con i ragazzi, – ha detto Monica Palese, attrice e conduttrice, insieme a Leonardo Pietrafesa, del laboratorio teatrale – finalizzata all’acquisizione dei primi strumenti tecnici connessi alla scena e al processo drammaturgico. La meta è far emergere le identità e le emotività che si intrecciano all’interno del gruppo. Il teatro è uno strumento espressivo con il quale gli adolescenti mettono al centro la dimensione in cui vivono, spesso problematica e inappagante». Annalisa Buono, Tutor dell’apprendimento di Appstart e responsabile del Doposcuola Specialistico per gli allievi Dsa, afferma: «L’obiettivo è costruire, grazie all’ausilio degli strumenti compensativi e digitali, un metodo di studio efficace e personalizzato, che faciliti lo svolgimento dei compiti a casa e a scuola, attraverso l’attivazione dei diversi canali di apprendimento (visivo-verbale, uditivo, corporeo cinestetico, etc.) e il potenziamento delle capacità attentive e mnemoniche. Ma è necessario – sottolinea – che gli adulti istaurino un dialogo costante con i ragazzi, e da questo punto di vista, la compattezza della comunità educante è indispensabile per garantire loro il raggiungimento di una valida e appagante crescita formativa». Un allievo dell’Istituto Alberghiero beneficiario del progetto, ci parla del laboratorio come di un luogo in cui si acquisisce, insieme agli strumenti di base, la consapevolezza di sé. «Durante il laboratorio – ha detto il ragazzo- abbiamo scritto una lettera a noi stessi da gran-di. All’Emanuele che sarò in futuro io ho scritto che mi piacerebbe che avesse un buon lavoro, che aiutasse le persone, e soprattutto che diventasse il cuoco esperto e conosciuto che vorrei essere».
[Lorenza Colicigno]
dall’inserto de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, Domenica 8 dicembre, 2019