Sedici Modi di Dire Ciao: i ragazzi di San Donà in prima linea per l’accoglienza dei profughi ucraini

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Una mano tesa a chi, in queste settimane, sta provando a sfuggire dall’orrore della guerra e una porta aperta per tante madri con i loro bambini. Il Cantiere Veneto del progetto Sedici modi di dire ciao, selezionato dall’impresa sociale Con i bambini nell’ambito del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” e organizzato dall’Ente autonomo Giffoni Experience, in collaborazione con l’Associazione partner Speed Solutions Onlus, si è attivato a supporto e gestione dell’emergenza profughi sul territorio.

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Una mano tesa a chi, in queste settimane, sta provando a sfuggire dall’orrore della guerra e una porta aperta per tante madri con i loro bambini. Il Cantiere Veneto del progetto Sedici modi di dire ciao, selezionato dall’impresa sociale Con i bambini nell’ambito del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” e organizzato dall’Ente autonomo Giffoni Experience, in collaborazione con l’Associazione partner Speed Solutions Onlus, si è attivato a supporto e gestione dell’emergenza profughi sul territorio.

Nel concreto, un gruppo di nove ragazzi di Sedici modi, tutti i pomeriggi, da lunedì a domenica, all’interno della sede, si occupa di preparare i pasti per i nuovi ospiti, intrattenendo i bambini con attività ludiche e contribuendo al loro inserimento con percorsi dedicati all’apprendimento della lingua italiana. Un’esperienza profondamente formativa per i giovani che hanno potuto toccare con mano una realtà così forte e significativa, presentata all’interno delle loro scuole.

Il 29 marzo alcuni studenti sono stati accompagnati presso il confine italo-sloveno di Fernetti (TS), dove il titolare dell’Hotel Transilvania (ubicato sulla linea di confine), ha deciso di trasformare la sua struttura in un centro di prima accoglienza per i profughi ucraini. L’impatto è stato decisamente differente rispetto all’accoglienza di San Donà di Piave. La realtà che hanno potuto guardare con i loro occhi è decisamente più cruda: i ragazzi hanno incrociato sguardi di bimbi illuminati da un semplice pupazzo, mamme che ringraziavano per un the, un pasto caldo, pur sapendo di non avere ancora raggiunto la propria meta.

A breve verrà organizzata una conferenza dove i ragazzi, insieme alle istituzioni e agli ospiti del centro di accoglienza, racconteranno ciò che sta accadendo in un Paese a meno di 1000 km dalla loro città. Un modo per trasferire ad altri giovani le loro emozioni e le speranze per il futuro.

Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org.

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