“Masserie dell’immaginario”: il progetto Rete CEET a Ponticelli tra cinema e fotografia

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L’esperienza che hanno fatto i nostri ragazzi di Ponticelli è stata bellissima ed entusiasmante, per noi e per loro. Le nostre sedi si sono improvvisamente animate, o forse rianimate. Dopo un periodo molto duro, di chiusura al pubblico e poi di forti limitazioni di contatti e vita sociale causati dalla pandemia, le attività per i più piccoli messe in campo dal nostro progetto Rete CEET – Cultura, Educazione, Empowerment, Territorio hanno costituito, non solo simbolicamente, il momento della ripartenza.

I nostri laboratori di fotografia e cinema sono stati molto partecipati, e anche questo non era un fatto scontato, con le scuole chiuse in Campania da oltre un anno e con il timore che il virus potesse viaggiare più velocemente attraverso la socialità di bambini e ragazzi.

Abbiamo deciso in associazione di creare un forte legame tra tutti i gruppi di giovanissimi che hanno partecipato ai laboratori, ed abbiamo pensato che fosse necessario trovare un nome nuovo per segnalare che qualcosa di importante stesse accadendo proprio tra i giovanissimi di Ponticelli, finalmente usciti da una prolungata clausura sociale per affrontare di nuovo le strade e gli altri, semplicemente armati di macchine fotografiche, obiettivi, telecamere e cellulari. Così è nata l’etichetta “Masserie dell’immaginario”.

Arci Movie vive in un quartiere di frontiera che nel corso del Novecento è repentinamente passato da una dimensione fortemente campagnola ad una tipicamente industriale. Oggi c’è rimasta poca campagna e nessuna industria, dopo che anche la Whirpool ha recentemente chiuso. Sono però rimasti sul territorio dei luoghi significativi del passato, come ad esempio le masserie.

La nostra associazione ha la sua sede ufficiale nell’antica Masseria Morabito, una struttura che risale a quatto secoli fa, così come gestisce una antica struttura del comune di Napoli, la Masseria Apostolico, dove per vent’anni Arci Movie ha messo in campo una Educativa Territoriale per i ragazzi del quartiere, dedicandosi soprattutto a quelli più disagiati.

I nostri giovani fotografi e filmmaker hanno lavorato, dalla primavera all’estate, in questi ambienti, luoghi che rimandano ad un passato forse dimenticato, per provare a ricostruire un loro immaginario presente e contemporaneo.

Con l’aiuto degli esperti e degli educatori del nostro circolo hanno fotografato e filmato, hanno visto dentro un obiettivo ed hanno riformulato le loro immagini. Hanno guardato Ponticelli con occhi nuovi, finalmente in strada, all’aperto, in associazione per ricominciare a vivere. Ma forse con uno sguardo diverso.

 

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