Nodo Torino – lettura e interpretazione dei dati dopo i primi passi

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Il report che segue rientra nel lavoro di costruzione narrativa del percorso che stanno facendo i singoli nodi territoriali all’interno del progetto PFP, selezionato da «Con i Bambini» nellambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Come abbiamo avuto modo di vedere nel corso della prima parte dell’approfondimento,

( vedi link https://percorsiconibambini.it/budgeteducativi/2021/03/30/nodo-torino-primi-passi-verso-i-budget-educativi-il-monitoraggio/) gli istituti coinvolti nel nodo Torino sono stai in origine due: Alto Sella Lagrange e Bosso Monti e a seguire se n’è aggiunto un terzo: Liceo A. Einstein.

L’arrivo della pandemia ha amplificato ulteriormente da un lato la dispersione scolastica, penalizzando ragazzi e ragazze con difficoltà infrastrutturali e già colpiti da disagi di carattere sociale ma al tempo stesso ha generato nel progetto del Nodo, un’implementazione di servizio con la nascita di una web radio che ha consentito al monitoraggio e al recupero degli studenti di aumentare la propria efficacia.

Grazie alla rete attivata sul territorio, attraverso il coinvolgimento in una prima istanza dei referenti degli istituti scolastici e in seconda delle famiglie dei ragazzi e delle ragazze, è stato possibile effettuare una prima mappatura della dispersione

Il passaggio successivo ha consistito nel tentativo di recupero diretto dei singoli ragazzi e delle singole ragazze. Questo ha generato due modelli differenti nel caso positivo e nel caso negativo.

Nel caso positivo a seguito della risposta dei genitori, i referenti sono riusciti ad entrare in contatto diretto con gli studenti e le studentesse. L’incontro diretto ha consentito di attivare una relazione vera con i destinatari di progetto che, sentendosi coinvolti hanno cominciato a trovare una propria forma per diventare promotori del progetto stesso. Dopo aver chiesto loro quali fossero i loro principali interessi, desideri e quali le difficoltà prevalenti, è stato loro proposto di inventare una vera e propria programmazione per la web-radio, restituendo un orizzonte da poter condividere e uno spazio in cui esercitare la propria agentività. Ad accompagnare questo percorso, sono stati gli incontri settimanali con i docenti al fine di mappare le risposte progressive emerse dagli studenti in classe. In caso negativo invece, in cui quindi le famiglie non abbiano risposto al tentativo di attivazione per il coinvolgimento degli studenti, si è proceduto con un contatto diretto tramite email e presentazione del progetto complessivo. In questo caso, si è comunque cercato, attraverso la partecipazione degli istituti di cercare di attivare modalità parallele di stimolo e raggiungimento degli studenti “dispersi”.

La raccolta dei dati a seguire ha mostrato come già dai primi mesi di attività PFP, già la metà degli studenti “dispersi” sono rientrati a scuola. Questo è stato possibile proprio grazie alla riattivazione delle loro competenze attraverso la realizzazione di un progetto collaterale e complementare alle attività didattiche di base, per cui 40 ragazzi hanno cominciato a creare playlist per il programma radiofonico e 10 si sono impegnati nel coordinamento della parte redazionale.

 

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