Progetto PFP Benevento – Aula digitale diffusa del Comune di Torrecuso

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Il progetto nazionale PFP – progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – offre la possibilità agli studenti in difficoltà economica o sociale di essere coinvolti gratuitamente in attività scolastiche ed extrascolastiche.
Il nodo di Benevento continua a lavorare alla realizzazione delle aule digitali diffuse, un punto di riferimento per gli alunni da tempo disconnessi che ritrovano interesse e voglia di partecipazione.
Con la cogestione della Società Cooperativa Agricola “Lentalmente” e grazie all’aiuto del Comune, prende vita l’aula diffusa di Torrecuso, dando la possibilità a 5 studenti di continuare il proprio percorso scolastico.

 

Donato De Marco
Cooperativa Sociale Lentamente – Educatore


Perché nasce l’aula diffusa?
Nasce come una buona opportunità per i ragazzi del paese.
Sono presenti casi di abbandono scolastico che durano dall’inizio della pandemia ed è molto difficile far rientrare i ragazzi nell’ordinarietà scolastica, avere degli orari precisi ed impegnarsi nello studio.
Inizialmente solo i genitori ci hanno mostrato un forte interesse verso questo progetto, mentre i ragazzi erano comunque titubanti. Ma adesso, a distanza di mesi, hanno creato un bel gruppo, all’interno dell’aula c’è una bella atmosfera e si notano dei grandi risultati.
I motivi principali del successo di questo progetto lo rivelano stesso i ragazzi, dichiarando che l’aula digitale ha diminuito la distanza mentale dallo studio, gli ha permesso di avere una connessione veloce e sicura per seguire le lezioni e li ha sollevati dallo stare a casa.

Chi segue i ragazzi?
Attualmente a Torrecuso siamo due educatori e, per offrire diversità nel relazionarci con i ragazzi, preferiamo alternarci. Ci rapportiamo con loro in due modi differenti, una modalità che li permette di avvicinarsi con più serenità al progetto ed un’altra che si concentra sul loro impegnarsi nello studio e sul miglioramento scolastico.

In che modo la Cooperativa Lentamente si pone verso il progetto e verso le opportunità per i ragazzi?
Come co-gestore stiamo pensando di proporre molte altre attività durante il periodo estivo. In collaborazione con il Forum Giovani di Torrecuso abbiamo creato un progetto ed avuto un finanziamento per svolgere corsi di teatro, fotografia, progettazione Europea ed anche incontri con assistenti sociali, per far conoscere ai ragazzi quelli che sono i propri diritti e le opportunità a loro disposizione.
Inoltre, grazie all’approvazione di alcuni progetti di Scambio Europeo, a fine pandemia dovremmo fare il giro per l’Europa, ed anche in questo caso saranno integrati i ragazzi.
Lo scopo è, dunque, far diventare questo rapporto con i giovani il più duraturo possibile.

Come si è posto il Comune di Torrecuso nei confronti di questo progetto?
Oltre allo spazio per l’aula diffusa, il Comune ci ha permesso di usufruire di tanti altri spazi per fare attività pomeridiane. La nostra intenzione, infatti, sarebbe quella di provare ad aprire anche un’aula studio che nasce dal progetto PFP, ma concretizzata anche in seguito, in modo tale da dare ai ragazzi del paese uno spazio dedicato allo studio e all’incontro.

 

 

Teresa Rapuano
Assessore alle politiche giovanili


Perché il Comune ha scelto di prendere parte al progetto?
Visto ciò che sta attraversando la scuola, in conseguenza della pandemia, quello che possiamo fare è mettere a disposizione strutture, tempo e risorse, per fare in modo che tutti i ragazzi abbiano almeno gli stessi strumenti per poter affrontare la didattica a distanza.
Contribuire alla realizzazione del progetto, per contrastare la dispersione scolastica, ci è sembrato il minimo che potessimo fare.
Personalmente credo che il fenomeno dell’abbandono scolastico sia un problema che non nasca in questo momento, bensì lo precede.
Per far sì che ciò non accada si potrebbe agire provando ad invogliare i ragazzi e facendogli percepire che la scuola non è un obbligo ma un piacere, qualcosa che dà la svolta e la capacità di poter scegliere.
Ognuno di noi ha delle peculiarità, ogni ragazzo ha una specifica capacità a fare qualcosa, noi dovremmo spingerli a seguire quelli che sono i loro istinti e le loro capacità, perché se li spingiamo in strade che non sentono proprie probabilmente faranno tutto con fatica o addirittura smetteranno di farlo.
L’abbandono scolastico, dunque, non è solo dato dalla mancanza di strutture o strumenti, ma anche dalla mancanza di volontà del ragazzo a seguire un percorso che non sente proprio, quindi bisogna fare in modo che i ragazzi possano avere la capacità di scegliere e seguire delle proprie specifiche peculiarità.

So che il Comune ha messo a disposizione la Sede come spazio per l’aula.
Si, la sede del Comune è un palazzo storico che ha a disposizione molte stanze, una di queste utilizzata, appunto, per il progetto. Noi come Comune ci siamo anche organizzati con la Parrocchia locale per avere a disposizione banchi e sedie da inserire all’interno dell’aula.
Fare comunità significa anche questo, sapere che in un piccolo comune come il nostro ognuno può chiedere un aiuto senza che quest’ultimo gli venga meno.
Questo è essenziale per fare in modo che anche i progetti come questo possano essere portati avanti nel migliore dei modi.

Che messaggio volete trasmettere agli studenti.
Noi come amministrazione ci teniamo a far sapere ai ragazzi e alle famiglie che l’istruzione passa attraverso il coinvolgimento di tutti.
I genitori devono essere consapevoli del fatto che andare a scuola, frequentarla, apprendere quelli che sono i suoi insegnamenti, rappresenta per i propri figli il futuro.
Un futuro che può essere diverso rispetto a quello che si paleserebbe se l’istruzione non facesse parte del bagaglio dei ragazzi. Bisogna, quindi, coinvolgere i ragazzi, le famiglie, l’amministrazione e la società di questo piccolo comune, perché siamo convinti che la scuola dia la possibilità ai ragazzi di avere un futuro pieno di scelte.
Noi come amministrazione abbiamo l’intenzione di creare anche spazi comuni per i ragazzi, perché la cultura e l’istruzione sono un bagaglio necessario e devono essere alla portata di tutti.

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